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24/02/25 ore

POLITICA

Legge di bilancio, Salvini e Di Maio abbassano la cresta

Ne hanno sparate una dietro l'altra fino a ieri: a raffica. Erano colpi a salve, a beneficio dei tifosi-elettori, ma pesanti. Tanto che le conseguenze sui mercati si sono comunque viste. Ma ora che siamo a settembre si deve giocoforza passare ai fatti, guardando la realtà e mettendo un po' da parte le chiacchiere da bar.

Per Paolo Mieli il Partito del Quirinale può fermare il sovranismo

Nell’intervista che Paolo Mieli ha rilasciato lunedì 3 settembre a Maurizio Caverzan per il quotidiano «La Verità», vi sono tre passaggi che meritano di essere segnalati e sui quali occorre svolgere una qualche riflessione. di Luigi O. Rintallo

Governo del “cambiamento”, le cattive impressioni di settembre

Nel prepararsi al momento cruciale, la loquacità la fa da padrona. Interviste a tutto tondo, televisive e non, comizi e quant'altro si susseguono a ritmo quotidiano. Dopo i misfatti della Diciotti, particolarmente attivo si è mostrato il vicepremier a 5 Stelle, che a ogni azione eclatante di Salvini, piazza la sua reazione a parole non sempre uguale ma nemmeno contraria.

Ilva, Di Maio interpreta l'Avvocatura dello Stato...

Non hanno trovato la pistola fumante. Perché a quanto pare lo Stato, per mano del precedente governo, si è macchiato del classico “delitto perfetto”. Parola – il che è tutto dire – di Luigi Di Maio.

Quel carrozzone pubblico del vincitore

In un'estate turbolenta e tragica vederli all'opera è stato fin qui uno spettacolo, diciamo. Uno spettacolo – beninteso – imbarazzante, preoccupante, deprimente. Ne hanno messe in fila una dietro l'altra, tra approssimazione, ignoranza della materia, presunzione, confusione di idee e di opinioni, condite dalla solita demagogia mista a qualunquismo sempre utili anche nel momento meno opportuno a raccattare consensi.

C'è il “Decreto dignità”: e adesso tutti al mare a fare campagna elettorale

Approvato il “decreto dignità”, il ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico ha finalmente la sua bandierina da sventolare in questo scorcio d'estate che rimane. La modalità è sempre la stessa: da propaganda permanente, come piace ai due vice-premier.