"Un'alleanza trasversale antinazionalista per battere il sovranismo e il populismo alle prossime elezioni europee". L'idea viene accarezzata anche da un viariegato gruppo riunitosi a Roma su spinta di tre associazioni che si rifanno più o meno a un area socialista e liberale o pseudo tale: Riformismo&Libertà, Fondazione Liberal e LibNet. Nell'appuntamento tenutosi giovedì scorso l'ottimismo non è stato il sale con cui si sono condite le riflessioni...
Europa Vecchia e nuova: l’idea che non convince
(Agenzia Radicle Video notizie)
Roberto Fico sarebbe quello buono e bravo: l'anima equa e solidale del Movimento 5 Stelle, volendo anche una “costola” della stessa Sinistra che nelle ultime settimane lo ha accolto in più di un'occasione come un caro “compagno”. E lui, dall'alto del suo ruolo istituzionale mostra di star bene al gioco, nella parte di chi copre il fronte lasciato libero da Luigi Di Maio mentre rincorre affannato la propaganda del mattatore Salvini.
Tre mesi e poco più, ma sembra un anno. Pare che il tempo si sia fermato; e insieme ad esso anche l'azione di un governo che corre solo nella babele di parole quotidiane dei suoi pittoreschi personaggi. Si apre così un'altra settimana, col fondato dubbio che possa essere anche peggiore della precedente, mentre continua il braccio di ferro sulla "legge di stabilità".
Eppure i soldi c'erano. O meglio, così avevano assicurato, mettendolo pure nero su bianco nel Blog delle stelle (già “sacro” di Grillo) a gennaio. Non solo: in giro per comizi lo andavano ripetendo come un mantra. E alla domanda “come farete a sostenere le promesse e il programma?”, Luigi Di Maio rispondeva: con 30 miliardi dai risparmi dalla spending review, 40 miliardi dal taglio delle detrazioni e deduzioni, 10-15 miliardi da più deficit...
Aspettando i fuochi d'artificio della legge di bilancio, quella che ci siamo lasciati alle spalle non è stata una settimana facile per gli esponenti di spicco del governo. Certo, Matteo Salvini ha avuto qualche occasione in più per alimentare la sua propaganda, ma tutto sommato avrebbe fatto volentieri a meno della brutta tegola dei 49 milioni di euro di cui si ignora il destino. Nondimeno, il braccio di ferro con la magistratura per la Diciotti potrebbe alla lunga logorare la tenuta dell'alleanza con i giustizialisti grillini, anche se nel breve è servito a distrarre gli innamorati del “capitano” dalle promesse mancate, a partire proprio dalla politica migratoria del ministro degli Interni, che sarebbe dovuta partire a spron battuto con l'espulsione immediata di circa 600mila “clandestini”
“Non dire gatto se non ce l'hai nel sacco”. Luigi Di Maio ha usato il motto caro a Giovanni Trapattoni nel dare l'annuncio dell'accordo raggiunto sull'Ilva tra l'acquirente ArcelorMittal e i rappresentanti dei lavoratori. Chissà, sotto sotto il ministro dello Sviluppo economico spera ancora che accada qualcosa di irreparabile che mandi tutto all'aria prima della firma definitiva.
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