Il 12 maggio è stato un anniversario funesto che pochi ricordano, o forse tanti ma con poco clamore: la morte di un’attivista, di una militante nella lotta per la conquista di diritti umani, Giorgiana Masi di anni diciannove. Oltre agli ideali, condividevamo l’età - poco più lei, poco meno io - e così mi è venuta voglia di scriverle in occasione dell’anniversario della sua prematura scomparsa, per dirle le cose che avrei voluto dire allora e per raccontarle del nostro presente, che era quel futuro che le è stato rubato. Una giovane vita che sognava un mondo migliore, non ha fatto del male a nessuno. Uccisa un giovedì di maggio… “crepare di maggio ci vuole tanto, troppo coraggio“… di Antonello Anzani
Scriveva la Repubblica il 18 maggio del 1997: “…a sparare a Giorgiana Masi nel 1977 fu Andrea Ghira, usando le armi in dotazione nel gruppo eversivo chiamato Drago”. È Angelo Izzo, condannato all' ergastolo per l' omicidio del Circeo, che faceva parte dello stesso gruppo di Ghira e di Gianni Guido, detenuto nel carcere di Prato, a confermare il racconto, specificando che le armi trovate dalla polizia in Piazza Augusto Imperatore, tra cui una calibro 22 dalla quale fu sparato il colpo che uccise la Masi, erano le loro, e proprio la pistola era stata da lui rubata durante una rapina in casa dell'ingegner Marzano, a Roma... di Paolo Brogi
Fissando in volto il gelo – Poeti contro il Green Passè un antologia di poesie a cura di Luca Bresciani, Ivan Crico, Paolo Gera, Mario Marchisio e Paolo Pera (Terra d’ulivi edizioni, 2023) che raccoglie un’ampia selezione di testi pubblicati sul blog “Fissando in volto il gelo – Poeti contro il Green Pass”, in un arco di tempo che va dal 30 novembre 2021 al 29 novembre 2022… di Giovanni Lauricella
Brutte notizie, un carnet in continuo aggiornamento. Alle svariate guerre in corso, alle repressioni seguite da rivolte popolari, alle catastrofi naturali che continuamente incombono sull’umanità, si è unito un altro, ennesimo disastro… di Antonello Anzani
Senz’altro lucido e scorrevole il nuovo libro di Federico Rampini “Suicidio Occidentale” che cerca di analizzare le cause dell’attuale crisi dell’Occidente… di Giovanna D’Arbitrio
Il 30 ottobre anche a Catania, come in gran parte d’Italia, i lavoratori dello spettacolo sono in piazza, nel rispetto della propria e dell’altrui sicurezza. Sono certa che in piazza si andrà non solo per protestare contro la chiusura dei Teatri, disposta dal recente Dpcm, come forse sinteticamente si dirà nei titoli di cronaca: nessuno di noi è inconsapevole di quanto severa possa diventare la situazione sanitaria (e qui si aprirebbe un discorso tutt’altro che incoerente, su quanto scelleratamente si è sottratto negli ultimi decenni alla sanità pubblica). di Laura Sicignano (Direttore Teatro Stabile di Catania)