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EDITORIALI E COMMENTI

Nel PD una deriva restaurativa per mantenersi a galla

Mentre nello scenario mondiale si profila il tentativo di dare un nuovo ordine politico capace di rimediare alle conseguenze di scelte che non hanno certo giovato finora, dettate com’erano dall’illusoria pretesa di prescindere dai dati concreti, sul «Corriere della Sera» hanno l’urgenza di far sapere che Dario Franceschini ha rilevato un’ex officina nel quartiere romano dell’Esquilino per farne il suo ufficio da dove intende raddrizzare la barra del Partito Democratico, dopo che la segretaria Elly Schlein, per la quale si spese al momento della sua elezione, pare trovarsi in difficoltà… di Luigi O. Rintallo

All’improvviso riecco D’Alema che ci ‘illumina’ con le sue improbabili considerazioni

Alla fine, è una questione di metodo: privato da sempre di un metodo laico, che si fondi su un realismo pragmatico e riformatore, il sistema politico e informativo italiano non fa che riproporre scenografie staccate dai dati concreti dove si muovono attori ormai fuori parte. Capita così che, in questo tempo così complesso del panorama mondiale, si dia illuminazione a Massimo D’Alema, il quale approfitta dell’occasione per ammannirci improbabili considerazioni che mancano perfino del minimo connotato per definirle tali, consistente nella logica e nella coerenza… di Luigi O. Rintallo

Chi si augura il fallimento dell’Argentina di Milei

Qualunque sia il problema - la povertà o la fame nel mondo, la disoccupazione o l’inflazione, il cambiamento climatico o il dissesto idrogeologico, la carestia o l’invasione delle cavallette - la colpa è sempre delle “politiche neoliberali”.   

In Italia (paese campione di debito pubblico, di statalismo e di corporativismo) questa chiave di lettura domina da anni con diverse sfumature: comunista, socialista, cattolica, fascista… di Antonio Marulo

Astensione e offerta politica

Una costante dei commenti post-elettorali della nostra informazione è che adottano il punto di vista dei partiti in lizza, considerandoli i soli soggetti protagonisti. È accaduto anche per questo voto in Umbria ed Emilia-Romagna, per il quale è stata data una lettura dei dati che ha evidenziato essenzialmente la loro ricaduta in termini di effetti sulle varie forze politiche. Pertanto, si è parlato soprattutto delle diatribe interne al Centrodestra e delle possibilità apertesi per il Centrosinistra di realizzare o meno il cosiddetto Campo largo. Oppure, del fatto che il successo registrato dall’opposizione al governo si doveva alla maggiore credibilità dei due candidati governatori, provenienti dall’esperienza diretta di governo sul territorio (entrambi sindaci: Michele De Pascale a Ravenna e Stefania Proietti ad Assisi)… di Luigi O. Rintallo

Le cortine fumogene dell’inchiesta Stato-mafia per eludere ogni chiarezza su politica e mafia-appalti

Nell’indagine a carico dell’ex procuratore di Roma Giuseppe Pignatone, a sorprendere non sono tanto le accuse che gli muovono i pm di Caltanissetta di aver insabbiato l’inchiesta Mafia-appalti, quanto il tempo richiesto per la loro emersione in un atto formale. I fatti contestati risalgono al 1991-92 e sono noti alla pubblica opinione da quasi venticinque anni, essendo stati oggetto di precedenti interventi da parte della magistratura senza alcun esito. In particolare, erano stati riordinati e riassunti, con lavoro certosino, nell’ordinanza di duecento pagine emessa nel luglio 1999 dalla giudice Gilda Loforti del Tribunale nisseno, con cui la stessa dispose l’archiviazione per il reato di corruzione in atti d’ufficio (art. 319 cp.)… di Luigi O. Rintallo

Centro, sinistra, destra: antiliberali e finti liberali. Conversazione con Giuseppe Rippa di Luigi O. Rintallo

Dobbiamo osservare bene quello che ci troviamo davanti. È la plateale conferma di una crisi di rappresentanza… La radiografia sociale dell’Italia ce la raffigura come una realtà decomposta e sformata, senza neanche quel minimo di compattezza che una volta si trovava negli schemi di legame comunitario come quelli di classe. La crisi di rappresentanza e di partecipazione è dunque l’inevitabile esito dell’errato concetto di partecipazione che i partiti nel secondo dopoguerra collocarono a fondamento del loro meccanismo di gestione, escludendo di fatto i cittadini quali soggetti attivi e protagonisti delle scelte… Così Giuseppe Rippa inizia a rispondere, nella conversazione che segue, alle sollecitazioni di Luigi O. Rintallo per una analisi della crisi italiana…

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