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26/11/24 ore

EDITORIALI E COMMENTI

Renzi, un anno ai nastri di partenza

Ad un anno di distanza dall'insediamento del nuovo governo, l'Italia di Renzi resta un cantiere bloccato, una Salerno-Reggio Calabria degli annunci non mantenuti. Per capirlo basta recuperare il cronoprogramma delle riforme elencato in pompa magna dal premier un anno fa: "Riforme costituzionali ed elettorali a febbraio, lavoro a marzo, P.a. ad aprile e fisco a maggio". Ebbene, a dispetto degli slogan e degli hashtag ("lavoltabuona", "italiariparte", "passodopopasso") dopo 12 mesi di governo il quadro è tutt'altro che positivo. di Ermes Antonucci

Renzi, un uomo indisturbato al comando

Il vantaggio di Matteo Renzi risiede soprattutto nei suoi rivali, sia interni alla maggioranza di governo che esterni. È questo che spiega la condizione di incertezza nella quale, bene o male, si trovano diversi commentatori politici allo scadere di questo suo primo anno a Palazzo Chigi. di Luigi O. Rintallo

La Russia di Putin colma il vuoto di presenza europea

Con l’articolo su Ucraina e Libia si è cercato di evidenziare il legame esistente tra le due gravi crisi internazionali che trovano la loro prima scaturigine nel vuoto di presenza ai margini dell’Unione Europea. L’esistenza di questo vuoto è sotto gli occhi di tutti; è un vuoto che è seguito ai due grandi conflitti della prima metà del secolo passato, che ha lasciato i paesi europei in gravi condizioni di debolezza e di smarrimento politico, che si è rivelata appieno nell’incapacità persino di percepire e di porre all’ordine del giorno i problemi reali che il corso degli eventi nel mondo veniva determinando. di Silvio Pergameno

L’Ucraina e la Libia

Due nuove crisi di ampia portata politica (con indubbie possibili implicazioni di carattere militare) si stanno riversando sull’Europa (e non soltanto sull’Europa) in aggiunta alla crisi economica dalla quale solo dopo  sette penosi lunghi anni cominciamo appena adesso a vedere possibili vie di uscita: le crisi che colpiscono l’Ucraina e la Libia. di Silvio Pergameno

Fiom, quando lo sciopero diventa ideologica debolezza

Un'azienda riceve un boom di richieste di produzione in un periodo di grave crisi economica, annulla la cassa integrazione, e il sindacato cosa fa? Sciopera. E' l'assurda decisione presa dalla Fiom di Maurizio Landini di fronte alla notizia, più che mai rara in un periodo di magra occupazione come quello attuale, dell'istituzione di tre sabati di straordinario (14, 21 e 28 febbraio) da parte di Fiat Chrysler nello stabilimento di Pomigliano d’Arco per far fronte ad un aumento di richieste della Panda da consegnare entro fine mese. di Ermes Antonucci

Charlie Hebdo, la Francia un mese dopo

Nell’intervento “Il rapporto fra islamismo e democrazia e l’Europa”, comparso su AR il 27 gennaio scorso, si cercava di darsi ragione dei motivi per i quali il massacro che ha colpito la Francia, l’Europa e la democrazia in tutto il mondo fosse già scomparso dal dibattito politico e dall’attenzione dell’informazione. Oggi, a un mese dal terribile evento di Charlie Hebdo, torniamo sull’argomento con particolare riferimento proprio alla Francia, la nazione più direttamente colpita e oltraggiata. di Silvio Pergameno