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22/11/24 ore

ECONOMIA

Fiat mantiene le “promesse”: investimenti… e Cassa integrazione straordinaria !

Niente paura: la Fiat non ha alcuna intenzione di chiudere altri stabilimenti in Italia, dopo quello siciliano di Termini Imerese e l'Irisbus di Valle Ufita in provincia di Avellino. In più, mantiene ferma la promessa di voler fare nuovi e importanti investimenti. In compenso, e nel frattempo, scarica un po’ di costi sulla collettiva attraverso il ricorso a due anni circa di Cassa integrazione straordinaria.

Eurozona, quel miraggio nel deserto della crisi

"L'economia dell'eurozona è ancora debole, i mesi a venire saranno ancora difficili, i cittadini continuano a sentire l'impatto della crisi e la ripresa ci sarà solo nel 2014": lo ha detto il commissario agli affari economici Olli Rehn, incaricato di turno a spostare l’orizzonte temporale del ritorno alla crescita. di Antonio Marulo

Ici, anche l'Europa grazia la Chiesa

Nonostante la Commissione europea abbia giudicato “illegali” le esenzioni sull'Ici a favore della Chiesa tra il 2006 e il 2011, l'Italia non potrà procedere al recupero del mancato gettito perchè “impossibile”.

Anche la Sanità privata nel mirino della spending review

La spending review colpirà anche la Sanità e lo farà senza distinzione di classe. Il processo di deospedalizzazione prevede, infatti, riduzioni dei posti letto e tagli sia alle strutture pubbliche, sia alle case di cura accreditate. Per intenderci, quelle cliniche private che operano in convenzione con Servizio Sanitario Nazionale.

Caritas, i nuovi poveri di welfare

“Qualsiasi idiota può superare una crisi, è il quotidiano che ti logora”, scriveva Anton Cechov nei suoi 'Quaderni'. Parole che trovano un amaro riscontro nei dati contenuti nel 'Rapporto povertà 2012' della Caritas Italiana: il 33,3% degli italiani, in questi ultimi 3 anni di depressione economica-finanziaria, ha infatti chiesto aiuto ai centri diocesani per bisogni primari come una casa, un lavoro o servizi e beni materiali basilari per andare avanti.

Debito Pubblico, per i Paesi ricchi un ostacolo da Terzo mondo

Come in tempo di guerra, ma senza la guerra. Questa la situazione dei Paesi ricchi, in riferimento al livello del debito pubblico accumulato in rapporto al Pil (110%), secondo quanto emerge dalle parole del direttore esecutivo dell'Fmi Christine Lagarde, pronunciate nel corso dell'assemblea plenaria del Fondo.

Imu, quant'è difficile far pagare la Chiesa

No al regolamento del Tesoro per l'applicazione dell'Imu sugli enti non commerciali, Chiesa inclusa: è quanto ha deciso il Consiglio di Stato secondo cui il decreto in molte parti va oltre le competenze che erano state demandate dalla legge.

Era 'biomediatica': le nuove frontiere della S.V.O.D.

La sigla S.V.O.D sta per 'Subscribe Video on Demand' ed indica letteralmente la possibilità di vendere contenuti video in streaming online mediante abbonamento: un mercato che negli Stati Uniti nel 2012 ha superato il miliardo di dollari, con un aumento del 430% rispetto ai primi sei mesi del 2011.

Lavoro, Ichino: con la sindacalizzazione una Sinistra per "vecchi"

In un incontro organizzato dall’università Luiss Guido Carli dedicato alla questione generazionale in Italia, e più in generale alle sfide che i giovani si trovano ad affrontare nell’attuale sistema lavorativo, è intervenuto il senatore Pietro Ichino, che ha espresso un concetto molto interessante sulla relazione tra l’approccio tradizionale della sinistra con il mercato del lavoro e l’assenza di riforme nel settore. di Ermes Antonucci

La7 in vendita: il “Biscione” fa paura, lo “squalo” Murdoch no

Lunedì 24 settembre scade il termine per la presentazione delle offerte per la vendita di La7, e Mediaset, dopo le polemiche degli ultimi giorni circa uno suo interessamento, ha annunciato il proprio passo indietro. “Non partecipiamo alla gara per La7. Abbiamo ricevuto da Mediobanca l'invito a visionare i dati, ma i numeri hanno sconsigliato la società a impegnarsi con gli asset in vendita del gruppo Telecom. E le condizioni non sono cambiate” ha spiegato il gruppo del Biscione in una nota.

Fiat, la lezione poco calzante di Mr Tod's

“Vergognatevi” scrisse Diego Della Valle sui principali quotidiani italiani rivolgendosi ai politici italiani, prima che si costituisse il governo Monti. La stessa espressione è stata riutilizzata dal patron di Tod’s nei confronti di Fiat e del suo Ad Sergio Marchionne, dopo l’annuncio fatto dall’azienda sul possibile dietrofront rispetto agli impegni presi con il piano Fabbrica Italia.

Fiat, travolti da un prevedibile destino

La Panda non è un’automobile in via d’estinzione. Anzi, è l’unica Fiat prodotta in Italia che gode di discreta salute. Gli altri modelli, un po’ ammuffiti, pagano la dura legge del mercato e della crisi. Per questo l’ad del Lingotto Sergio Marchionne ha rivisto i suoi programmi d’investimento: il progetto Fabbrica Italia, datato 2010, è stato superato dagli eventi. In soldoni, la multinazionale, sempre meno italiana, non ha più tanta voglia di bruciare denari nel Belpaese.

Imu, la Chiesa "esente giustificata"

Fatta la legge, trovato l’intoppo (non si sa quanto giustificato e giustificabile). È il caso dell’Imu dovuto dalla Chiesa, secondo quanto predisposto dal decreto Cresci Italia. In merito, 'MilanoFinanza' ha svelato che potrebbe non giungere un soldo dagli enti ecclesiastici per le attività ritenute profit. Questo perché manca ancora il decreto attuativo della legge previsto per lo scorso maggio.

Non restare fermi all'Età del "Carbosulcis"

L’occupazione della miniera di carbone di Nuraxi Figus nel Sulcis, in Sardegna, sta conquistando grande attenzione sia dei media che della politica locale e nazionale. Circa un centinaio di minatori, dei 463 totali, protesta a 370 metri di profondità per convincere il Governo a sbloccare il progetto di rilancio della galleria destinato a riconvertire l’ultima miniera di carbone rimasta in Italia in una centrale che produca energia elettrica attraverso lo stoccaggio di anidride carbonica nel sottosuolo.

Aziende decotte comprate dallo Stato, la 'geniale' idea anni 70 di Susanna Camusso

Un probabile fattore positivo delle crisi economiche, come quella attuale, – si dice spesso – è quello di indurre ad una maggiore razionalizzazione delle scelte in campo economico, e soprattutto, evitare (o quantomeno provare a farlo) gli errori del passato. Non si colloca su questa linea, evidentemente, la segretaria della Cgil Susanna Camusso, che sulle pagine dell’Unità giorni fa ha lanciato una proposta ancien regime.