La questione è annosa e ogni tanto qualcuno – ora è la volta della stampa Usa – ammonisce sul pericolo incombente, mentre i pompieri di turno – più che altro gli esponenti del governo di volta in volta in carica – si affrettano a rassicurare che la situazione è sottocontrollo e che si sta lavorando per perseguire l’obiettivo della crescita, grande assente da decenni, che ci consentirebbe di bypassare anche l’ostacolo dei conti in rosso. di Antonio Marulo
Avevano vinto le elezioni raccontando a un Paese allo stremo grossomodo la favola che voleva sentirsi raccontare. Andati al potere, hanno abbassato come previsto la cresta, ridimensionando i propositi bellicosi e le minacce all’euro. Così, scravattati e sorridenti, la strana coppia Tsipras e Varoufakis si è messa in viaggio per un tour europeo alla ricerca dei soldi perduti, con l’appoggio paraculo di quei paesi amici – in testa l’Italia – speranzosi del fatto che il profilo greco potesse affascinare i cosiddetti burocrati di Bruxelles e aprire un varco nel fortino dell’austerity.
Dal 1991 gli errori giudiziari sono costati alle casse dello Stato la cifra stratosferica di 600 milioni di euro. E' questo il quadro drammatico che emerge, come riporta La Stampa, dalle statistiche elaborate dal ministero dell’Economia e appena recapitate al ministero della Giustizia sull'entità dei risarcimenti liquidati dallo Stato per il malfunzionamento della giustizia. di Ermes Antonucci
Una delle critiche mosse da più parti ai “padri creatori” della moneta unica è quella di non aver stabilito una strategia di uscita dall’Euro, suggellando un'irreversibilità intrinseca del processo che avrebbe dovuto in teoria essere anche la sua forza. Ora, arrivati a questo punto della storia, sarebbe da ingenui credere che quest’idea del biglietto di sola andata nell’Unione, salvo implosione complessiva, non stia perdendo le fattezze del dogma ai piani alti di Bruxelles. di Antonio Marulo
Facendo una carrellata di reazioni post-natalizie a stomaco pieno, la delega sul Jobs act, relativamente alla disciplina dei licenziamenti nei contratti a tutele crescenti, conferma quanto il legislatore anche questa volta abbia fatto il solito capolavoro, presentando una normativa priva del necessario tratto distintivo costituito dalla semplicità...di Antonio Marulo
La Palma di scontenti per la legge di stabilità quest’anno spetta al famigerato popolo delle partite IVA. Il regime agevolato fin qui in vigore è stato infatti rivisto in senso peggiorativo. A pagarne il prezzo maggiore, oltre che gli aspiranti giovani professionisti di successo che intraprendono l’attività dal nuovo anno, sarà l’esercito di lavoratori dipendenti mascherati per forza da autonomi prestatori d’opera. di Antonio Marulo
Si fa largo l’idea che ci siano manovre internazionali per spodestare Putin attraverso un'operazione avvolgente sui mercati dove la speculazione pilotata svolge un ruolo fondamentale. di Antonio Marulo
C’erano una volta gli accordi commerciali del WTO. Si era sul finire del secolo scorso, agli albori della Globalizzazione dell’era moderna: da una parte i buoni, i due terzi del mondo sottosviluppato; dall’altra parte i cattivi, l’Occidente opulento e sfruttatore che con l’ondata liberalizzatrice voleva perpetuare il proprio benessere ai danni delle nazioni povere. Almeno, questa era la vulgata terzomondista e no-global prevalente, diffusa da una letteratura (prima di tutto occidentale!) che si mobilitava per la "causa giusta". I fatti e la storia hanno poi dimostrato che le cose non stavano proprio così...di Antonio Marulo
Il calo del prezzo dell’oro nero è ovviamente un’ottima notizia, più che mai di questi tempi. Le quotazioni di questi giorni fra i 60 e 70 dollari al barile sono infatti grasso che cola, una manna soprattutto per l’Europa, che come spiega bene il Sole 24 Ore può trarne vantaggio non indifferente con effetti positivi sul caro vita e sul Pil. Questo dovrebbe valere a maggior ragione per un paese importatore di fonti energetiche come l’Italia. Tuttavia, puntuale ogniqualvolta le oscillazioni petrolifere in alto o basso raggiungo livelli levati, emerge l’anomalia tutta italiana con relative polemiche di rito... di Antonio Marulo
Ce lo chiede l’Europa, si potrebbe chiosare alla notizia, accolta con entusiasmo negli ambienti scolastici, della sentenza della Corte di Giustizia europea che di fatto intima allo Stato italiano di assumere con contratto a tempo indeterminato i precari della scuola. I giudici di Strasburgo ritengono infatti che “la normativa italiana sui contratti di lavoro a tempo determinato nel settore della scuola è contraria al diritto dell’Unione”, per cui “l rinnovo illimitato di tali contratti per soddisfare esigenze permanenti e durevoli delle scuole statali non è giustificato”.
Prevedere, pianificare, fissare obiettivi: mai come in questo periodo rischiano di essere esercizi sterili fatti a posta per essere smentiti dalla realtà. Non sfugge a questa regola la strategia Europa 2020 per la crescita e l’occupazione che l'UE varò nel 2010, fissando cinque obiettivi quantitativi da realizzare entro un decennio riguardo l’occupazione, la ricerca e sviluppo, il clima e l'energia, l'istruzione, l'integrazionesociale e la riduzione della povertà. di Antonio Marulo
I sindacalisti sono sul piede di guerra. Si dice più o meno così tutte le volte che il gioco si fa duro a proposito dei capisaldi dello statuto dei lavoratori, prima di tutti, ovviamente, l’articolo 18. In queste ore il problema è capire di quali sindacalisti si parli, visto che i più agguerriti sembrano essere quelli che occupano gli scranni parlamentari: quelli che, “come i preti, non hanno mai smesso di esserlo” – per dirla con le parole pronunciate a SkyTg24 da Cesare Damiano. di Antonio Marulo
C’è un modo semplice e sbrigativo per risolvere un problema di difficile o quasi impossibile soluzione: trasformarlo in un “non problema”, come fa per esempio con l’art. 18 il renziano d.o.c. Oscar Farinetti di Eataly, che ha “smesso di parlare dei non problemi, perché se continuiamo a perdere tempo a parlare dei non problemi poi non abbiamo più il tempo per dedicarci ai problemi".
“Ognuno è necessario, ma nessuno è indispensabile”. Le parole di Sergio Marchionne a proposito della Ferrari e dell’ipotesi di una cambio al comando, per ora comunque non “in agenda”, sono state interpretate come un siluro a Luca Cordero di Montezemolo, nel giorno dell’ennesima giornata nera del Cavallino rampante e dopo sei anni di mancate vittorie.
Alla notizia della nomina del presidente delle Legacoop Poletti al Ministero del Lavoro, Totò e Peppino si sarebbero guardati negli occhi dicendo "…e ho detto tutto!". Tuttavia, “con questo ho detto tutto poi, alla fine, non si dice mai niente”. Quindi dopo qualche mese, val la pena fare un primo punto della situazione, partendo dal fantomatico Job act, cavallo di battaglia di Renzi quando rasserenava Enrico letta, posto in cima alle cose da fare per risollevare l’economia del Paese. di Antonio Marulo
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