Una crisi economica senza precedenti dal 1929 in poi, la nostra. La stessa cosa non può dirsi certo per la Germania, che di questo passo potrebbe vivere in futuro momenti di nostalgia per i tempi belli del passato, cioè questi.
Le statistiche danno infatti conto di livelli record raggiunti dalle casse dello stato, mai così piene da cinque anni a questa parte, con un attivo di bilancio che nei primi sei mesi del 2012 ha toccato quota 8,3 miliardi di euro.
L’Ufficio statistico federale rivela che i contributi sociali nel primi sei mesi dell’anno hanno riversato nelle casse di Stato, Laender e Comuni ben 11,6 miliardi di euro, a fronte di un esborso di bilancio di 3,3 miliardi di euro.
La salute non proprio cattiva dell’economia tedesca, soprattutto se confrontata con la recessione che imperversa in tutta Europa, è confermata dai dati del l Pil che nel secondo trimestre dell’anno è cresciuto dello 0,3%, sostenuto dalla spesa privata con un +0,4% e dalle esportazioni che hanno registrato un incremento del 2,5% rispetto al primo trimestre, a conferma del trend di previsioni per il 2012 fissato a circa 210 miliardi d’attivo della bilancia commerciale.
E intanto, sempre sul fronte teutonico, la rivista Forbes dà ad Angela Merkel lo scettro di donna più potente del mondo per la quinta volta in sei anni.
Allora, cosa vogliono di più i tedeschi da questa crisi? Un amaro?....sì, magari l’amaro calice di una ripresa dell’Europa tutta. (A.M.)
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