Niente paura: la Fiat non ha alcuna intenzione di chiudere altri stabilimenti in Italia, dopo quello siciliano di Termini Imerese e l'Irisbus di Valle Ufita in provincia di Avellino. In più, mantiene ferma la promessa di voler fare nuovi e importanti investimenti. In compenso, e nel frattempo, scarica un po’ di costi sulla collettiva attraverso il ricorso a due anni circa di Cassa integrazione straordinaria.
Il provvedimento si rende necessario, annunciano fonti aziendali, per poter fare “importanti interventi di ristrutturazione” funzionali agli investimenti stessi.
La Cig è stata richiesta per lo stabilimento di Melfi, in Basilicata, dal prossimo 11 febbraio fino al 31 dicembre 2014 e, secondo quanto si apprende, dovrebbe riguardare alternativamente una delle due linee presenti nello stabilimento.
Pertanto, la produzione della «Punto» continuerà anche nei prossimi mesi. Gli interventi programmati dall'azienda interesseranno a turno solo una delle due linee: sull'altra lavoreranno a rotazione gli operai, in base alle richieste del mercato. In tal modo al periodo quasi biennale di cassa integrazione straordinaria saranno interessati a turno tutti i lavoratori.
Nel frattempo, da Detroit Marchionne fa sapere che «in Italia abbiamo molti problemi ma non chiuderemo impianti, come dimostra l'investimento che abbiamo annunciato a Melfi»…e il ricorso - si può aggiungere - a “Pantalone”.
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