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17/11/24 ore

Eurozona, quel miraggio nel deserto della crisi


  • Antonio Marulo

"L'economia dell'eurozona è ancora debole, i mesi a venire saranno ancora difficili, i cittadini continuano a sentire l'impatto della crisi e la ripresa ci sarà solo nel 2014": lo ha detto il commissario agli affari economici Olli Rehn, incaricato di turno a spostare l’orizzonte temporale del ritorno alla crescita.

 

Ormai siamo abituati a questo genere di dichiarazioni di adetti ai lavori o sedicenti tali. È dall’inizio della crisi nel 2008, infatti, che le previsioni su una possibile uscita dal tunnel vengono periodicamente aggiornate con il puntuale posticipo della data fatidica.

 

Così, senza voler andare troppo indietro nel tempo, vale la pena almeno ricordare il più recente maldestro andamento previsionale: nel 2011 si indicava il 2012 come anno cruciale; ma già all'inizio dello stesso, si rinviava il lieto evento a metà/fine anno, Maya permettendo, in attesa di un 2013 ricco di buone sensazioni.

 

Giunti alla metà, ecco che il 3 diventa 4: l’Eurozona si riprenderà, ci dicono ora gli esperti ormai con un livello di credibilità prossima allo zero, solo nel 2014; mentre c'è chi sotto sotto già pensa con sospetto al 2015.

 

Incrociamo le dita, confidando per il futuro nel rispetto almeno di una più prudente consegna del silenzio.


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