Il 10 luglio scorso il Governo ha varato il disegno di legge delega dal titolo: “Riforma del Terzo settore, dell’impresa sociale e per la disciplina del servizio civile universale”. Solo due mesi fa erano state anticipate dal Presidente del Consiglio Matteo Renzi le linee guida della riforma e, contestualmente, sono stati coinvolti i cittadini attraverso una consultazione online, affinché potessero apportare il loro contributo attraverso proposte e suggerimenti.
Fra i diversi ambiti su cui interviene il Ddl c’è quello dell’impresa sociale, in base al quale la riforma dovrà ridefinire la disciplina vigente e ampliare i “settori di attività di utilità sociale”. A differenza di quanto stabilito dalla normativa ancora in essere, saranno riconosciuti incentivi fiscali a queste imprese e sarà possibile la ripartizione degli utili “nel rispetto di condizioni e limiti prefissati”.
Potranno poi raccogliere capitali anche mediante internet, come start-up all’avanguardia. Inoltre le imprese private con fini di lucro e le amministrazioni pubbliche verranno coinvolte in cariche sociali negli organi di amministrazione delle imprese sociali, senza però poterne assumere il controllo o la direzione.
Per quanto riguarda il servizio civile, il disegno di legge delega lo definisce “universale”, perché volto coinvolgere cittadini dell’Unione europea e stranieri con regolare permesso di soggiorno, secondo un meccanismo di programmazione triennale dei contingenti di giovani che dovranno partire. E’ inoltre fissato, nei principi enunciati dal Consiglio dei ministri, che il rapporto di servizio civile non deve essere assimilato a un rapporto di lavoro e che quindi non sarà assoggettato ad alcuna “disposizione tributaria o fiscale”, anche se le competenze acquisite durante il percorso dovranno essere riconosciute e valorizzate, sia nel campo dell’istruzione che in quello del lavoro.
Per quanto attiene alle agevolazioni fiscali e al supporto economico per il Terzo settore, si fa riferimento alla necessità di attuare un regime di tassazione agevolata e portare avanti un meccanismo di semplificazione che influirà positivamente sulla possibilità di detrarre dal reddito le donazioni in denaro o in natura effettuate da parte di persone fisiche o giuridiche.
La destinazione del cinque per mille dell’imposta sul reddito dovrà essere riorganizzata, anche ridefinendo chi sono i potenziali beneficiari e fissando gli obblighi di pubblicità delle risorse destinate. Sono previste ancora agevolazioni fiscali per consentire più facilmente che vengano investiti capitali e misure volte a incentivare l’assegnazione di immobili pubblici inutilizzati o di altri beni confiscati alla criminalità organizzata, a favore di enti del Terzo settore.
E’ inoltre attesa la revisione del Codice civile nella parte che regolamenta le persone giuridiche, mentre in materia tributaria dovrà essere adottato un Testo Unico. Fra le previsioni di cui si discuterà ci sarà anche l’introduzione di un registro unico per il Terzo settore in cui poter inserire l’elenco degli enti e i loro atti di gestione, sempre nell’ottica di semplificazione delle procedure.
Secondo quanto annunciato dal Governo, entro dodici mesi dall’entrata in vigore della legge delega verranno adottati i decreti legislativi volti a revisionare la disciplina in essere. Il sottosegretario al welfare Luigi Bobba, uno dei padri della riforma, ha dichiarato che nelle migliori previsioni, le Camere approveranno la delega entro fine anno, in maniera tale che nel 2015 si lavori ai decreti attuativi.
Se tutto andrà come previsto, i primi effetti della riforma, quindi, dovrebbero cominciare a materializzarsi con la primavera dell’anno prossimo, specialmente in tema di impresa sociale. Mentre, sempre secondo Bobba, in ambito fiscale ci vorrà più tempo per un’analisi più complessa e dibattuta.
Nel frattempo si raccolgono i consensi da parte mondo delle associazioni che attendevano la riforma da tempo. “Desideriamo senz’altro esprimere la nostra soddisfazione per il varo dela DDl di Riforma” ha dichiarato Sergio Barbieri, portavoce del Forum del Terzo settore. “Siamo ottimisti e fiduciosi (..)auspichiamo che il DDL contenga i temi e gli aspetti che riteniamo cruciali ed essenziali: favorire al massimo la partecipazione civica e attiva dei cittadini, salvaguardare la natura non profit di questo mondo e intervenire nella sfida della trasparenza”.
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