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25/02/25 ore

DIRITTI E LIBERTA'

Orgogliosa del mio credo, la testimonianza di una Yezida in Italia

Coraggio, orgoglio e tolleranza nella prospettiva con cui Ayse, Yezida in Italia, guarda agli avvenimenti atroci che stanno sconvolgendo l’Iraq. Una dura lezione per chi discrimina le minoranze etniche e per i "cacciatori di sette religiose", anche nel nostro paese. La dignità e la forza di un popolo perseguitato, che appartiene ad un gruppo di religioni che continuano quelle della Mesopotania e bollato come "adoratore del diavolo" per millenni, la cui capacità di rialzarsi e guardare avanti contiene un monito non solo verso le politiche in Medio Oriente, ma anche per le politiche d’inclusione sociale e di immigrazione. di Camillo Maffia e Gianni Carbotti

Gaza: almeno 25 palestinesi fucilati da Hamas per collaborazionismo con Israele

Tra il 21 e il 25 agosto 2014, almeno 25 palestinesi sospettati di collaborazionismo con Israele sono stati fucilati nella Striscia di Gaza.Tre presunti collaboratori sono stati giustiziati il 21 agosto, lo stesso giorno in cui Israele ha ucciso tre alti comandanti di Hamas.

Adozioni gay, il Tribunale di Roma sentenzia il primo caso

Nelle more di una legislazione carente, inadeguata e foriera di mille interpretazioni, a dettare legge sono sempre di più le sentenze dei giudici. Così, il primo caso di adozione gay del Belpaese ha avuto il sì dal Tribunale per Minorenni di Roma, che ha riconosciuto l’adozione di una bimba che vive in una coppia di donne, figlia biologica di una sola delle due conviventi. 

Pena di morte, in Arabia Saudita un'ondata di decapitazioni dopo il Ramadan

In Arabia Saudita c’è stato un aumento delle esecuzioni a partire dalla fine del Ramadan il 28 luglio, con 10 persone decapitate in una settimana, dal 12 al 19 agosto 2014. Le decapitazioni hanno portato a 33 il numero delle esecuzioni annunciate nel Regno nel 2014, secondo un conteggio tenuto dall’agenzia AFP.

India, potrebbero diventare due sorelle le prime due donne ad essere impiccate nel paese

Il 14 agosto 2014, il Mumbai Mirror ha detto che due sorelle di Kolhapur nello Stato di Maharashtra, condannate a morte nel 2001 per il rapimento di 13 bambini e l’uccisione di nove di loro, rischiano di diventare le prime donne in India a essere impiccate dopo che il Presidente Pranab Mukherjee ha respinto le loro istanze di clemenza a fine luglio.