Informativa

Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie.

16/11/24 ore

Pena di morte, in Arabia Saudita un'ondata di decapitazioni dopo il Ramadan



In Arabia Saudita c’è stato un aumento delle esecuzioni a partire dalla fine del Ramadan il 28 luglio, con 10 persone decapitate in una settimana, dal 12 al 19 agosto 2014. Le decapitazioni hanno portato a 33 il numero delle esecuzioni annunciate nel Regno nel 2014, secondo un conteggio tenuto dall’agenzia AFP.

 

Il 19 agosto, un cittadino saudita condannato per omicidio è stato decapitato ad Abha, capitale della Provincia di Assir, ha annunciato il Ministero degli Interni in un comunicato diffuso dall’agenzia di stampa ufficiale SPA. Wail al-Shehri è stato condannato per aver ucciso Meshaal Assiri durante una lite.

 

Il 18 agosto, quattro cittadini sauditi della stessa famiglia sono stati decapitati nella città di Najran per traffico di droga. I fratelli Hadi bin Saleh Abdullah al-Mutlaq e Awad bin Saleh Abdullah al-Mutlaq e i fratelli Mufrih bin Jaber Zayd al-Yami e Ali bin Jaber Zayd al-Yami sono stati riconosciuti colpevoli di aver contrabbandato “una grande quantità di hashish” nel Regno. Il Ministero degli Interni ha detto che Re Abdullah è “particolarmente coinvolto nella lotta alla droga a causa del suo grande danno per gli individui e la società”.

 

I quattro sono stati arrestati e detenuti da membri della Direzione Generale delle Indagini del Ministero degli Interni (conosciuto come al-Mabahith) in diverse occasioni dopo il loro presunto reato nel 2007, ha denunciato Amnesty International. Sarebbero stati torturati durante gli interrogatori, subendo anche percosse e privazione del sonno, al fine di estorcere false confessioni. Poi sono stati processati e condannati a morte in gran parte sulla base di queste “confessioni”.

 

Il 17 agosto, due sauditi sono stati decapitati in due casi separati di omicidio. Yussef al-Nafii, giustiziato nella città di Taif, era stato condannato per averi ucciso a colpi d’arma da fuoco il connazionale Salman al-Rabii dopo una lite. Nell’altro caso, Abdessalam al-Ruili è stato decapitato ad Arar per aver accoltellato a morte il connazionale Abdessalam al-Anzi a seguito di un alterco.

 

Il 14 agosto, le autorità saudite hanno decapitato un trafficante di droga pakistano e un saudita riconosciuto colpevole di omicidio. Sultan Hussein Khadim del Pakistan è stato messo a morte nella provincia orientale del Regno, mentre il saudita Daus al-Dussari, condannato per aver accoltellato a morte un connazionale, è stato decapitato nei pressi della capitale Riad.

 

Il 12 agosto, un cittadino siriano è stato giustiziato nella regione di Al-Jawf per traffico di droga. Safwan Hindawi è stato arrestato mentre stava contrabbando una “grande quantità di pillole stupefacenti nel Regno”, ha detto il Ministero dell’Interno. 

 

(fonte Nessuno tocchi Caino)

 

 


Aggiungi commento