I malati cronici potranno in casi eccezionali coltivare la cannabis a casa propria; ciò vale nel caso in cui nient'altro, al di fuori delle droghe illegali, possa aiutarli ad alleviare il dolore. Lo ha deciso il tribunale amministrativo di Colonia, nel nord-ovest della Germania.
Cinque malati terminali - scrive la stampa tedesca - hanno fatto ricorso contro il divieto di coltivazione delle autorità. La decisione del tribunale amministrativo della città renana è destinata a suscitare polemiche. In verità l'Ufficio statale per gli oppiacei aveva concesso ai cinque malati terminali inizialmente la possibilità di acquistare foglie di marijuana medicinali in farmacia. Ma l'erba acquistata tramite ricetta medica è cara e al mercato nero sarebbe costata di meno. La mutua non sempre rimborsa e i cinque pazienti hanno fatto notare che sarebbe costato loro meno coltivare le piante a casa.
Coltivare in proprio le piante di marijuana è vietato, ha sottolineato il giudice Andreas Fleischfresser, aggiungendo che in alcune circostanze questa opzione in base ai singoli casi può essere concessa come "soluzione d'emergenza". A condizione che, tuttavia, il paziente sia sotto cura, che il consumo di cannabis non rappresenti una terapia alternativa e che il prezzo della droga sia inaccessibile in farmacia. Infine, qualcuno deve garantire che "terzi" non abbiano accesso alle piante e ai prodotti coltivati.
In tre dei cinque casi i requisiti sono tutti soddisfatti, mentre per i rimanenti due il tribunale ha respinto le richieste, anche se i soggetti possono fare ricorso. I cinque soffrono di patologie croniche da anni. Due di loro sono malati di sclerosi multipla, un terzo di Adhs, sindrome da deficit di disturbo da iperattività, il quarto e il quinto hanno dolori cronici in seguito a incidenti stradali. (Fonte Aduc)
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