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24/02/25 ore

POLITICA

A un mese e mezzo dalle elezioni, hanno già stancato!

La volata è lunga e di questo passo le forze in campo rischiano di arrivare al 4 marzo tutte col fiato corto. A parte il Pd costretto sulla difensiva e con poca fantasia, gli altri sono partiti alla carica, sparandosi le “migliori” cartucce.

Grasso spera nella nuova costola della sinistra

Liberi e Uguali tenta di darsi un senso che vada oltre la ragione sociale antirenziana, confermata con le differenti scelte elettorali per le regionali in Lazio e Lombardia. Ci si guarda quindi intorno, nella presunzione di far pesare il proprio gruzzoletto di voti in un parlamento composto di minoranze.

Legge Fornero, abbiate fede

La regina delle leggi da abolire, la più odiata dagli italiani che prende il nome dal ministro del governo Monti che se la intestò: Fornero. Sarà la protagonista di questa campagna elettorale, insieme al Cetto Laqualunque incarnato in quasi tutti i candidati.

Tabacci, la parabola del buon democristiano

Bruno Tabacci è democristiano di vecchio conio che ne ha passate tante dai tempi gloriosi della Prima repubblica fino ai giorni nostri, attraversando i marosi di Mani Pulite, oscillando da destra a sinistra nel ventennio berlusconiano, ma sostanzialmente tenendo la barra sempre al centro.

Vitalizi, l'emblema della parabola di Renzi

Si narra che da quel fatidico 40 per cento alle elezioni Europee non ne abbia imboccata una giusta nemmeno per sbaglio. Da fine e spregiudicato stratega della politica italiana, che in quattro e quatr'otto scala il Pd e si sbarazza abilmente di Enrico Letta, si è ridotto a rincorrere senza requie i grillini sul proprio terreno. Eppure dovrebbe saperlo che alla fine si preferisce sempre l'originale alla volgare imitazione.

Di Maio, quel suggestivo monocolore pentastellato

L'unico baluardo contro l'inciucio Renzi-Berlusconi. È già il mantra di Luigi Di Maio, da ripetere nel suo rally elettorale per chiedere i consensi necessari a impedire, da un lato, la riedizione riveduta e corretta del patto del Nazareno, dall'altro, per ottenere lo scettro del partito con più voti.