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26/11/24 ore

EDITORIALI E COMMENTI

Referendum alla greca, la cattiva democrazia diretta che piace a Grillo

Il voto greco appare tutto tranne che una prova esemplare di deliberazione consapevole, in linea proprio con la finta democrazia diretta messa in piedi da Grillo e condivisa fino a poco tempo fa dallo stesso - ora "smemorato" - Prof. Becchi, che sembra dire in proposito alcune cose giuste solo sulla base del rancore. di Ermes Antonucci

Il Pd e la sinistra di Papa Francesco: le vie del signore non sono infinite

Papa Francesco non fa appello in alcun modo a battaglie (liberali) per i diritti civili, ma a una diversa configurazione della dimensione cattolica, comunque ben interna allo stesso mondo e alla stessa tradizione del cattolicesimo italiano, quella francescana opposta a quella dell’inquisizione e della controriforma; un’ìpotesi di inclusione e non di condanna e di esclusione. di Silvio Pergameno

Caso De Luca, per una legge “a discrezione”

Aspettando il pronunciamento della Consulta sulla questione di legittimità costituzionale, secondo i tempi compassati della giustizia italiana, la legge Severino continua a produrre i sui effetti contrastati grazie al caso De Luca, oggi arricchitosi di un nuovo capitolo tragicomico: la sospensione della sospensione. di Antonio Marulo

Grexit, l’azzardo dovuto di Tsipras

L’evoluzione della crisi greca, a ben riflettere, è la naturale conseguenza delle dinamiche populiste e demagogiche che in tempi difficili possano portano al potere degli sprovveduti che promettono mari e monti, senza tener conto della effettiva realizzabilità di un programma di governo velleitario. di Antonio Marulo

Legge Severino, Renzi perde la sua proverbiale fretta

La mostruosità giuridica della legge Severino, che alla faccia del principio costituzionale della presunzione d'innocenza determina la sospensione dei titolari di cariche elettive a livello locale anche solo per sentenze di primo grado, è stata raffigurata, in tutta la sua gravità, dal semi-sconosciuto ma significativo caso dell'ex sindaco di Agrigento Marco Zambuto (Pd). di Ermes Antonucci

Il caso Venezia, il PD in mezzo al guado

La sconfitta di Felice Casson a Venezia ha reso del tutto evidenti ameno due fatti concreti. Il primo riguarda il PD, che a livello nazionale è impegnato nella scelta di una nuova strada più "centrista" con il percorso avviato dal segretario Renzi (il discorso infatti si riferisce più al segretario che al capo del governo), ma si trova poi a presentare a Venezia un campione del percorso opposto e un campione diventato candidato alla poltrona di sindaco della città proprio attraverso il percorso delle primarie. di  Silvio Pergameno