Giovanni Boldini è una controversa figura del panorama della storia dell’arte per lo strano percorso di notorietà che lo accompagnò durante la sua carriera e anche successivamente sino ai giorni nostri. Una notorietà a doppio taglio che forse gli ha precluso il dovuto apprezzamento. di Giovanni Lauricella
La prima volta che vidi un dipinto di Picasso fu, da ragazzina, a Roma. Era nella collezione Gugheneim. Ricordo di allora anche due languidi corpi abbracciati dentro un impasto colorato (di Kokoscka) e il sogno di un volo nel cielo (di Chagall). Poi ebbi l'impressione fortissima di un'energia così potente che quasi mi fece spavento. Picasso. Picasso, dalle sue prime prove giovanili alle più tarde opere in ceramica, ha espresso questo suo surplus di energia. Che emoziona. di Adriana Dragoni
Per la seconda volta Giorgio Griffa espone alla galleria Lorcan O’Neil in una retrospettiva le sue opere, che hanno fatto la storia dell’arte contemporanea dagli anni ‘60 in poi. Annoverato tra gli artisti che hanno iniziato l’arte povera, Griffa ha sempre mantenuto una costante originalità, tanto da essere difficilmente inquadrabile in correnti che dagli anni ’60 lo hanno visto al massimo attiguo, questo a confermare la sua incessante continua ricerca. di Giovanni Lauricella
Molte volte ho manifestato insoddisfazione per delle mostre incomplete o incapaci di esprimere qualcosa di rilevante; ho avuto questa sensazione in particolare modo per alcune mostre di giovani artisti mal consigliati e gestiti da curatori non all’altezza del compito, ma che operavano con tale ènfasi che poi scadevano nel ridicolo del déjà vu. di Giovanni Lauricella
Il non rinnovabile spazio sottratto al pianeta, citando Marc Augé, porta ad «... una perdita di riferimenti quindi di identità» che Giuseppe Penone ha trasformato con le sue abilità tecniche in una espressione artistica dell’umana personalità. L’artista al Gagosian Gallery, simboleggiando l’impronta ecologica dell’uomo in sculture dal forte connotato idealistico e di valore di denuncia in composizioni di sofisticato senso estetico, ha così proposto la sua ultima personale. di Giovanni Lauricella
In questo anno di ricorrenza dell’affissione pubblica delle 95 tesi di Martin Lutero sulla porta dell’Università di Wittenberg nel 1517, la nascita della Riforma è stato commemorata con la mediazione di Papa Francesco verso le chiese luterane nel mondo nella direzione di un riavvicinamento che sfiora in un certo senso la riabilitazione. di Giovanni Lauricella
Inesauribile. Nicola Rivelli non si risparmia. Si dà. Personaggio controverso, a volte chiacchierato, è qualcuno che ha qualcosa, ovvero molto, da dire. Veracemente napoletano, è stato lontano da Napoli a lungo. Meta preferita la Cina. Da meno di due mesi è reduce da una mostra al Museo Archeologico di Napoli. “Cosmic Bullets ” si chiamava. Una serie di vasi nello stile magnogreco ricoperti da una patina d'oro. Belli e lucenti. Ma rotti, spezzati, squartati, sbrecciati, tagliati. Colpiti da proiettili cosmici. di Adriana Dragoni
In una strada atipica per la presenza del più impressionante scenario archeologico del mondo che è il Foro romano e in un locale atipico, estraniante e misterioso, si possono ammirare i quadri di Benjie Morris che sembrano ripetere l’atmosfera emanata dalle wunderkammer di fantasiosa memoria. di Giovanni Lauricella
L’horror art è un genere di marketing per oggetti e poster di varia foggia che affollano i negozi di giocattoli; ultimamente grazie a internet è diffuso alla grande da numerosi brand. Sono i mitici eroi dei fumetti a farla da padroni, insieme a quelli dei film horror e dei video giochi che vanno per la maggiore, i cui eroi, si fa per dire, sono fantastici individui dall’aspetto satanico che affascinano per mostruosità ed espressioni minacciose. Questi diavoli esteticamente elaborati e dall’aspetto accattivante vantano una moltitudine di cultori che costituiscono un mercato di una certa importanza finanziaria. di Giovanni Lauricella
Tra i più importanti eventi che abbiamo avuto nell’anno appena concluso c’è stato quello della scultura itinerante Anything to say? A monument to courage di Davide Dormino di fronte all’ingresso dell’Università di Roma La Sapienza (Piazzale Aldo Moro, 5) opera che si inserisce nella rassegna Che ci faccio qui?, in corso al MLAC – Museo Laboratorio di Arte Contemporanea di Roma per la cura di Fabrizio Pizzuto con opere di: Andrea Aquilanti, Davide Dormino, Silvia Giambrone, César Meneghetti e Marina Paris. di Giovanni Lauricella
Nel corso delle sue prime imprese all’estero, in Italia (1796) e in Egitto (1798 – 1801), Napoleone fece due “bottini” famosi: in Egitto, come sappiamo, la stele di Rosetta che permise la traduzione dell’antica lingua egiziana e, prima ancora, durante la campagna d’Italia, la sistematica appropriazione di una considerevole quantità di opere d’arte scelte tra le più famose, con le conseguenze che troverete esposte qui di seguito. di Giovanni Lauricella
La pietra santa, che se la baci ti monda da ogni peccato, non è mai stata trovata, sebbene dicano si trovi sotto la chiesa che ne prende il nome: Santa Maria Maggiore della Pietrasanta. Questa chiesa fu fondata, nel VI° secolo, su un tempio dedicato alla dea Diana, abbattuto per cancellare il mito della dea, che attirava fanatiche fedeli, le dianare, ovvero le janare, streghe che – si diceva - chiamavano il diavolo, che di notte veniva a visitarle nelle sembianze di un enorme maiale. di Adriana Dragoni
Il Giubileo della misericordia ha portato a Roma una prevedibile ventata di spiritualità nelle esposizioni d’arte: Manzù. Dialoghi sulla spiritualità, con Lucio Fontanane è l’ulteriore conferma, ma, sorprendentemente, invece di aprire l’anno giubilare, come ci si poteva aspettare, si svolge dopo che si è concluso. di Giovanni Lauricella
Non c’è miglior esempio al mondo che descriva il processo di emancipazione sociale della donna nel lontano ‘600 del dramma consumatosi nella persona di Artemisia Gentileschi. La mostra in corso a palazzo Braschi tenta di restituire tutta l’importanza che ebbe questa emblematica storia di donna, riconducendola anche al suo mondo artistico, formato dai numerosi pittori con i quali ebbe fecondi e costruttivi rapporti professionali e con i quali condivise il lavoro. di Giovanni Lauricella
L'artista emiratina con cittadinanza palestinese, Nidaa Badwan, torna ad esporre nella Repubblica di San Marino in una nuova mostra che aprirà domenica 27 novembre 2016. Badwan è nota, in particolare, per l'opera "100 Days of Solitude" (100 Giorni di Solitudine), composta da una serie di sorprendenti autoritratti fotografici.
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