La giuria guidata dai fratelli Coen ha voluto chiarire che a Cannes il cinema d'autore ha una casa sicura e accogliente. L'Industria e i premi che ne esprimono gli intenti, rimangano agli antipodi. di Vincenzo Basile
- Cannes 2015: Sorrentino Days, il Comico di Jaco Van Dormael, finalmente e la Louisiana di Minervini di V.B.
- Cannes 2015: Laszlo Nemes rompe gli schermi. Garrone strega e Moretti, finalmente si scansa di V. B.
- Cannes 2015: Garrone, Moretti e Sorrentino alla resa dei conti con i colleghi francesi di V. B.
Si chiama Youth però racconta l'amicizia e le confidenze di due ottantenni, amici in vacanza di salute presso una SPA di lusso (che è poi l'albergo dove Mann si ritirò per scrivere La Montagna Incantata) presso Davos. di Vincenzo Basile
Cannes 2015: Laszlo Nemes rompe gli schermi. Garrone strega e Moretti, finalmente si scansa di V. B.
Cannes 2015: Garrone, Moretti e Sorrentino alla resa dei conti con i colleghi francesi di V. B.
Due volte premiato a Cannes per i film "Gomorra" e "Reality", Matteo Garrone ci riprova con la sua nuova pellicola "Il Racconto dei racconti – Tale of Tales". Tratto da "Lo cunto de li cunti", una raccolta di 50 favole di Giambattista Basile, scrittore napoletano di epoca barocca (1566-1632), il film s’ispira in particolare a tre racconti: la cerva fatata, la vecchia scorticata, la pulce. di Giovanna D’Arbitrio
"Il figlio di Saul non è un bel film! Semplicemente perché non vuole esserlo, anzi rifugge da tutti gli estetismi, da qualsiasi ricerca di stile, qualsiasi estetismo e spettacolarita'…" inizia così la conferenza stampa a Cannes del giovane regista ungherese, Laszlo Nemes, che spiega ... di Vincenzo Basile
Cannes 2015: Garrone, Moretti e Sorrentino alla resa dei conti con i colleghi francesi di V.B.
Sarà La Tête Haute della regista francese Emmanuelle Bercot, ad aprire il Festival di Cannes n.68, Mercoledì prossimo, 13 maggio. Il film racconta la storia del giovane delinquente Malony, della sua mala educazione, dai 6 ai18 anni e degli sforzi di un giudice minorile (Catherine Deneuve) e di un assistente sociale per salvarlo da una vita sbagliata. di Vincenzo Basile
Erano gli anni ‘90 quando Nanni Moretti cominciò a imprimere una svolta più "intimista" a film come Caro diario, Aprile, La stanza del figlio e il recente Mia madre. Nel 1996 in piena crisi post-sessantottina e crollo di ideologie, apparve sugli schermi Aprile, spesso ricordato per la nota frase detta dal regista mentre guarda la Tv con sua madre - D’Alema, di’ qualcosa di sinistra -, nonché per l’ amarezza generata in lui dal masochismo autodistruttivo della sinistra che lo porta in quel momento a distaccarsi dalla politica e a concentrarsi maggiormente sulla prossima nascita del figlio. di Giovanna D’Arbitrio