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23/11/24 ore

Inferno, il nuovo film di Ron Howard. Continua il fenomeno Dan Brown



In questi giorni sugli schermi italiani è apparso il terzo discusso film di Ron Howard, Inferno,  tratto dall’omonimo romanzo di Dan Brown, come le precedenti pellicole “Il Codice da Vinci” del 2006 e “Angeli e Demoni” del 2009

 

Il racconto inizia quando il prof. Robert Langdon (Tom Hanks), studioso di simbologia, si sveglia in ospedale a Firenze con una ferita alla testa che gli ha causato una parziale perdita di memoria. Una donna vestita da carabiniere cerca di ucciderlo e pertanto egli è costretto a fuggire con l’aiuto della giovane dottoressa, Sienna Brooks (Felicity Jones). Alla base del complicato intreccio c’è uno scienziato, Bernard Zobrist (Ben Foster), che vuol dimezzare il numero degli abitanti della Terra con un virus mortale.

 

Come nei precedenti film, anche “Inferno” sotto le mentite spoglie di thriller/action movie ha un messaggio sotteso che senza dubbio vuol far riflettere lo spettatore sull’uso delle armi chimiche e batteriologiche, una triste realtà dei nostri giorni ed un grave pericolo per l’Umanità.

 

Un buon film che con il suo costante riferimento all’Inferno di Dante e l’ambientazione in città come Firenze e Venezia, ci consente di rivedere luoghi bellissimi del nostro patrimonio artistico e culturale. La sceneggiatura è di David Coepp, la fotografia di Salvatore Totino, la colonna sonora di Hans Zimmer.

 

 Il “fenomeno Dan Brown” dunque continua riscuotere successo e suscitar polemiche: scoppiato nel 2003 negli USA dopo la pubblicazione del Codice da Vinci (70 milioni di copie vendute), tale fenomeno ancor oggi continua ad imperversare con libri e film.

 

Nato a Exeter, nel New Hampshire nel 1964, insegnante di lingua inglese, appassionato di codici segreti,  spionaggio politico e nuove tecnologie, Dan Brown lasciò il suo lavoro di docente nel 1996 per dedicarsi alla sua carriera di scrittore.

 

Il suo primo libro fu Digital Fortress (Crypto) pubblicato nel 1998, seguito poi da Angels & Demons  (Angeli  e Demoni) nel 2000, da Deception Point (La Verità del Ghiaccio) nel 2001, “The Lost Symbol” (Il Simbolo Perduto) nel 2009: libri pieni di suspense, delitti, intrighi, simboli e codici da decifrare, definiti techno-thrillers, facilmente traducibili in immagini e trame cinematografiche.

 

Sia nei libri che nei film, tuttavia, dietro alla suspense usata ad hoc per suscitare interesse, c’è sempre un allusivo messaggio: nel Codice da Vinci e in Angeli e Demoni  accusa il Cattolicesimo di oscurantismo e manipolazione della verità  sulla natura umana di Cristo e sulla Maddalena; in  Crypto mette in guardia contro le nuove tecnologie, capaci oggi di decodificare qualsiasi messaggio cifrato e incamerare informazioni in grandi  data base, violando privacy e libertà; nel Simbolo Perduto concentra la sua attenzione sull’importanza della massoneria nella storia degli USA, rivelando simboli ed altri elementi; nella Verità del Ghiaccio denuncia ancora una volta l’uso di tecnologie avanzate e la manipolazione delle informazioni da parte del Potere politico.

 

Anche se le storie nei suoi libri si concludono con messaggi conciliatori per mitigare l’asprezza delle denunce, suscitano da un lato critiche e polemiche, dall’altro destano interesse e sollecitano a fare accurate ricerche, come  è accaduto a Dan Burstein il quale, raccogliendo prove e testimonianze, le ha poi sistemate in modo organico in due libri, I Segreti del Codice e I Segreti di Angeli & Demoni.

 

Giovanna D’Arbitrio

 

 


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