“Un sistema accusatorio parte dal presupposto di un pubblico ministero che raccoglie e coordina gli elementi della prova da raggiungersi nel corso del dibattimento, dove egli rappresenta una parte in causa...". Giovanni Falcone sottolineava così l’importanza di perseguire la separazione della carriera di giudice e da quella di Pubblico ministero. Ed è proprio questo l’oggetto del sesto e ultimo quesito referendario sulla giustizia di cui i Radicali e il Comitato promotore si sono fatti portavoce. di Francesca Pisano
“Referendum in Comune”, questo lo slogan dell’iniziativa lanciata da Radicali italiani per portare i cittadini negli uffici comunali a firmare i 12 referendum per la riforma della giustizia, delle politiche su droghe e immigrazione, per il divorzio breve, per abolire il finanziamento pubblico dei partiti e la truffa dell'otto per mille.
La Carta costituzionale sancisce che “le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato”. In questo principio si evidenzia la prima“clamorosa contraddizione con il carcere a vita e il fine pena mai”. di Francesca Pisano
Per i sostenitori del referendum la custodia cautelare deve tornare ad essere l’estrema ratio, una misura residuale applicata in casi eccezionali. E’ necessario intervenire per limitarne l’abuso, “perché attualmente migliaia di cittadini vengono arrestati e restano in carcere in attesa di processo per mesi, in condizioni incivili”. di Francesca Pisano
Come ogni anno, i Radicali hanno deciso di trascorrere le giornate di ieri (Ferragosto), oggi e domani facendo visita alle straripanti carceri italiane. Da Milano a Palermo, passando per Roma, Firenze, Teramo, Napoli, Salerno, Catania, Lecce e molte altre città: visite finalizzate a rilanciare il problema del sovraffollamento carcerario e a richiamare l’attenzione sulla necessaria “uscita dalla flagranza criminale dello Stato”.
“Giustizia giusta” vuol dire anche mettere un punto al fenomeno dei magistrati “fuori ruolo”. Questo propongono i Radicali nel terzo quesito referendario con il quale intendono interpellare i cittadini per dare una svolta alle storture che il nostro Paese vive nella materia giudiziaria. di Francesca Pisano
Con la campagna referendaria #giustiziagiusta i Radicali riportano all’attenzione dei cittadini la tematica della responsabilità civile dei magistrati. La legge sulla quale intervenire attraverso il referendum abrogativo è la numero 117 del 1988, la cosiddetta legge Vassalli. I punti critici in essa evidenziati sono due, così come i quesiti rivolti questa volta alla popolazione italiana. di Francesca Pisano
Il referendum sulla libertà di scelta nella destinazione dell’8x1000 fa parte dei dodici quesiti che i Radicali stanno promuovendo per cambiare la società e rendere consapevoli e partecipi i cittadini, laddove le istituzioni non sanno intervenire o non vogliono assumere una posizione nuova. di Francesca Pisano
Il referendum sulle droghe promosso dai Radicali mira a “eliminare la pena detentiva per fatti di lieve entità” che attengono alla normativa sugli stupefacenti. Se passasse il Sì resterebbe in vigore solo la sanzione penale pecuniaria della multa per un importo compreso fra i 3mila e i 26 mila euro per i casi di “coltivazione domestica, possesso e trasporto di quantità medie, condotte border line tra consumo e libero spaccio”. di Francesca Pisano
I Radicali ritornano sulla questione del finanziamento pubblico ai partiti dopo 20 anni dall’ultimo referendum andato a buon fine. Come se un colpo di spugna avesse spazzato via la volontà popolare, cardine “marginale” della nostra democrazia, il conto si è azzerato e si ripresenta la necessità di coinvolgere direttamente i cittadini per confermare ancora una volta davanti alle istituzioni che nulla è cambiato, che quella volontà è rimasta in realtà invariata. di Francesca Pisano
Il Comitato Nazionale di Radicali Italiani, riunitisi dal 5 luglio al 7 luglio 2013, udite le relazioni del segretario e del tesoriere, le approva.
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