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16/11/24 ore

Referendum, sei quesiti per la legalità costituzionale



 Sei referendum per dare finalmente una risposta a questioni sociali urgenti, da troppo tempo in attesa di risposta: immigrazione e lavoro, divorzio breve, finanziamenti ai partiti e alle religioni, una nuova politica sulle droghe. Sei referendum per sbloccare la paralisi del Parlamento su questi temi, far vivere davvero gli strumenti di partecipazione popolare, ripristinare la legalità costituzionale.

 

La raccolta delle 500 mila firme inizierà il 7 giugno. La prima Assemblea dei referendari, aperta a tutti i cittadini interessati a cambiare le cose in prima persona, è convocata per sabato 1 giugno, a Roma, a partire dalle ore 9.30, presso la sala Capranichetta in piazza Montecitorio 125.

 

Durante l’assemblea saranno presentati nel dettaglio i quesiti e i comitati promotori che sostengono i diversi referendum, con interventi delle personalità che in questi giorni stanno aderendo. Continua intanto la raccolta delle disponibilità per costruire una rete di militanti e di autenticatori, indispensabili per il successo dell’iniziativa.

 

“Ad un mese dal deposito, su iniziativa di Radicali italiani, dei quesiti referendari in Corte di Cassazione si è formato un primo fronte di promotori determinato a lavorare per il successo della campagna di raccolta firme - hanno dichiarato Mario Staderini e Michele De Lucia, segretario e tesoriere di Radicali italiani - Altri ne seguiranno in questi giorni. Ringraziamo l' imprenditore Fabrizio Pilotto per avere creduto in questo progetto e averci messo nelle condizioni per poter partire con la raccolta firme".

 

"La vera sfida - continuano i due radicali - rimane quella di superare gli ostacoli che da sempre vengono frapposti a chiunque voglia esercitare il diritto riconosciutogli dall’articolo 75 della Costituzione, dal reperimento degli autenticatori alla conquista di spazi di conoscenza sino al venir meno delle istituzioni ai loro obblighi di legge. L’assemblea del 1 giugno sarà la prima occasione pubblica per organizzarsi anche su questo, su quanto cioè i Radicali combattono, sovente in solitudine, sin dagli anni ‘70”. (fonte radicali.it)


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