Il 3 marzo scorso si è tenuta, nella Sala Zuccari del Senato della Repubblica, la prima edizione del Premio Non c'è Pace Senza Giustizia per i Diritti Umani, una manifestazione che l'associazione Radicale ha voluto istituire per incoraggiare e sostenere il lavoro di tutte quelle donne e uomini che si battono ovunque nel mondo per l'affermazione dello Stato di diritto, precondizione per l'esistenza stessa dei diritti fondamentali della persona.
Dopo aver riletto le pagine della sua biografia, pubblicata nel 2009 da Sellerio, Arnoldo Foà si chiedeva, a proposito della memoria, come fosse possibile dimenticare e sentire con il tempo il passato sempre più lontano e vago e trovava la risposta: " Forse la paura di non ricordare, o di rievocare quello che ci ha fatto soffrire ci confonde fino a non farci ricordare più nulla". di Ludovica Passeri
Arnoldo Foà: audio manifestazione Radicale a Porta Pia del 2000 (Agenzia Radicale Video)
Il Comitato Nazionale di Radicali italiani, riunito a Roma dal 17 al 19 gennaio 2014 ribadisce l’obiettivo primario della fuoriuscita del nostro Stato dalla condizione indiscutibile e indiscussa di flagranza criminale per la sua reiterata, ultradecennale violazione di diritti umani fondamentali sanciti dalla Costituzione italiana e tutelati dalla Convenzione Europea sui diritti umani relativi al divieto di tortura e trattamenti inumani e degradanti e all’irragionevole durata dei processi (art. 3 e art. 6).
Audiovideo Comitato Naz. Radicali Italiani prima giornata venerdì 17 gennaio 2014 (da radio radicale.it)
Audiovideo Comitato Naz. Radicali Italiani seconda giornata sabato 18 gennaio 2014 (da radio radicale.it)
Audiovideo Comitato Naz. Radicali Italiani terza giornata sabato 19 gennaio 2014 (da radio radicale.it)
Prendiamo atto che oggi continua ad essere oggettivamente impedito dal Regime qualsiasi dibattito, sia sulle violazioni in corso in tema di giustizia, che di quelle che si stanno spudoratamente programmando in tema di riforma della legge elettorale.
Mercoledì 1 gennaio 2014 una delegazione del Partito Radicale e di Radicali italiani ha visitato la mattina, a partire dalle ore 9.30, il Carcere di Regina Coeli e il pomeriggio, a partire dalle ore 15.00, quello di Rebibbia. La delegazione era guidata da Marco Pannella e da Rita Bernardini.
Dichiarazioni al termine della visita al carcere di Regina Coeli (da Radio Radicale)
Dichiarazioni all'entrata al carcere di Rebibbia (da Radio Radicale)
Dichiarazioni al termine della visita al carcere di Rebibbia (da Radio Radicale)
Il 25 dicembre si sono riuniti attorno all’iniziativa radicale della Marcia di Natale per l’amnistia, giustizia e libertà cittadini e diverse anime politiche contro la “flagranza criminale” dello Stato italiano. di Ludovica Passeri
La III Marcia per l’Amnistia, la Giustizia e la Libertà (da Radio Radicale)
Interviste di Paolo Martini durante la Marcia di Natale (da Radio Radicale)
Interviste di Aurelio Aversa durante la Marcia di Natale (da Radio Radicale)
La III Marcia per l’Amnistia la Giustizia, la libertà partirà alle ore 10.00 del 25 dicembre da San Pietro (il raduno dei marciatori inizierà dalle 9.30 in Piazza Pia, all’inizio di Via della Conciliazione) per arrivare davanti la sede del Governo a Palazzo Chigi in Piazza Colonna. Durante la marcia saranno fatte brevi soste davanti al Carcere di Regina Coeli, al Ministero della Giustizia (Via Arenula), al Senato (Corso Rinascimento) e alla Camera dei Deputati (Piazza Montecitorio). Finito il corteo e la manifestazione davanti a Palazzo Chigi, i marciatori si saluteranno nella vicina Piazza San Silvestro, dove si terranno gli interventi conclusivi di saluto e di augurio.
Il Capo dello Stato scrive a Rita Bernardini
Sono quasi 900mila le firme ritenute non valide dalla Corte di Cassazione per la presentazione dei sei referendum radicali sulla giustizia. Le motivazioni di questo annullamento di massa, tuttavia, sono ancora oscure, come hanno denunciato oggi i radicali durante una conferenza stampa.
Niente da fare. Secondo quanto accertato dalla Cassazione, il referendum sulla giustizia proposto da Radicali Italiani con il sostegno di alcuni esponendi del Pdl non ha raggiunto il quorum delle 500 mila firme previsto dalla legge.
“La lotta per la giustizia è tutt'altro che finita...la mia paura più grande è che la gente inizierà a credere che la lotta sia finita e io sia ancora una volta abbandonato ai lupi di questo sistema corrotto”. Così Anthony Farina, il 29enne di origine italiana condannato a morte da un tribunale della Florida dopo un processo in cui il pubblico ministero, invocando la bibbia, si era proclamato “agente di Dio”.
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