La Giuria internazionale, presieduta dal Presidente della Commissione Straordinaria per la Tutela e la Promozione dei Diritti Umani del Senato Luigi Manconi e composta di personalità italiane ed internazionali come il Procuratore della Corte Penale Internazionale Fatou Bensouda, la Segretaria di Radicali Italiani Rita Bernardini e il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Sandro Gozi, ha consegnato oggi i nominativi dei vincitori nelle mani della Vicepresidente del Senato Valeria Fedeli, che ha poi conferito il riconoscimento nel corso della cerimonia.
Alla presenza degli ex Ministri degli Esteri e della Giustizia Emma Bonino e Annamaria Cancellieri, sono stati premiati:
- Per la sezione internazionale: a Qamar Naseem, rappresentante dell'organizzazione Blue Veins con sede a Peshawar, in Pakistan. Parte integrante del network Girls not Brides, Blue Veins lavora in particolare per prevenire i matrimoni precoci e forzati nella provincia di Khyber Pakhtunkhwa e nelle aree tribali, dove le minacce e le ritorsioni contro chi si batte per i diritti di genere sono molto frequenti. Il Premio è stato ritirato da Ommera Zafar.
- Per la sezione italiana: Francesco Morelli, detenuto in "articolo 21" che ha trascorso in carcere 12 anni ed è attualmente agli arresti domiciliari per problemi di salute. Morelli collabora attivamente con la Rivista Ristretti Orizzonti e si è molto speso per far conoscere la vera realtà delle carceri italiane e delle pessime condizioni di vita di chi vi è detenuto. A ritirare il Premio è stata la sua compagna, la criminologa Laura Baccaro.
- Premio speciale: alle donne siriane, per il coraggio dimostrato scendendo in piazza contro il regime di Assad e aver poi affrontato la violenza della guerra, con l'auspicio che questa loro forza venga premiata con il riconoscimento in un futuro speriamo non troppo lontano, dei diritti umani, civili e politici propri di un ordinamento democratico. A rappresentare le donne siriane in questa sede vi erano Suhair Atassi, che fa parte della Coalizione Nazionale Siriana e ha trascorso un periodo in carcere durante le rivolte del 2011, e Oula Ramadan, attivista per i diritti umani e componente del comitato di coordinamento della Rete delle Donne Siriane.
Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha voluto indirizzare un messaggio di saluto e ringraziamento ad Emma Bonino e Non c'è Pace Senza Giustizia, ma soprattutto a questi straordinari militanti della democrazia.
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