Dopo i nuovi attacchi al regime russo, all’indomani dell’arresto dell’oppositore Alexei Navalny, a Matteo Salvini è parso “esagerato creare novelli eroi”, convinto che si tratti dell’ “ennesima montatura mediatica”.
La risposta di Beppe Grillo sul caso Genova...
In un noto spot pubblicitario c’era l’uomo che nella piantagione mangiava il frutto maturo e dava il suo responso, per ovvi motivi, a lieto fine: “ha detto Sì”. Anche nel M5S c’è chi fa la verifica sulla bontà dei frutti della fantomatica democrazia del click, ma non sempre va tutto bene; per cui l’uomo preposto, un tempo megafono, interviene e dice No, in virtù di una “prerogativa” che riserva al garante il diritto di fare e disfare decidendo per tutti, in nome e per conto – si presume (anche perché lui ci mette solo la faccia) - della Casaleggio & Associati. di Antonio Marulo
Quindi il blog di Grillo non è di Grillo. Se ne parla in queste ore e vien da chiedersi dove sia la novità o la sorpresa. Non a caso si è sempre detto e accusato che dietro il buontempone ligure ci fosse la Casaleggio & Associati. Del resto, da chi è sempre stato abituato a farsi scrivere i testi, come ogni bravo cabarettista, non si poteva pretende particolare genialità anti-politica, per altro espressa di proprio pugno. di Antonio Marulo
Angelo Panebianco qualche giorno fa ha scritto di come i 5 Stelle stiano costruendo un’egemonia culturale “limitandosi a fare il loro mestiere: attaccare ogni giorno la democrazia rappresentativa”, "senza incontrare resistenza alcuna". Nel mirino ci sono ovviamente anche i criteri con cui si seleziona una classe dirigente. Criteri, per altro, su cui urge comunque intervenire, se si vuole arginare la deriva cooptativa seguita al disfacimento del sistema partitocratico della prima repubblica. di Antonio Marulo
Dai e ridai, alla fine certe cose ti suscitano solo tenerezza, umana compassione, diciamo. È il caso dell'iniziativa della giunta Raggi - in preda alla classica ansia da prestazione - in occasione della “giornata della memoria”: trasporto gratis per i sopravvissuti alla Shoah, in tutto meno di una decina di ottuagenari, per altro già esentati con una precedente ordinanza dal pagamento insieme al resto degli over 70 dell’Urbe.
In effetti ha ragione Alessandro Di Battista: un congiuntivo sbagliato diventa notizia nazionale, mentre ciò che è importante realmente viene sistematicamente ignorato dai media. Il concetto è stato espresso nell’ultimo comizietto da arruffapopolo in piazza Monte Citorio, di fronte a qualche decina di incazzati per i presunti danni derivanti dalla direttiva Bolkestein, e poi ribadito in serata nel corso di un’intervista tete a tete con Giovanni Floris. di Antonio Marulo
Nella campagna elettorale di Giorgia Meloni c'è qualcosa che non torna. Rimprovera Berlusconi di aver favorito Renzi, accodandosi a Marchini e di essere inguaribilmente inciucista.
La sensazione che la lunga volata elettorale avrebbe potuto regalare qualche momento delizioso, principalmente al centro sud, dove la qualità dei pretendenti sindaco lascia di più a desiderare, c’era. E infatti sono arrivate le conferme. Così, archiviate le comiche su Bertolaso, lo scontro è entrato nel vivo e i candidati hanno iniziato a dare il meglio, non solo sui temi più propriamente legati a questioni amministrative.
Dice che “le parole sono importanti”, per questo bisogna stare attenti a come e contro chi si usano. In certi casi, una stessa parola può risultare infatti un gran bel complimento o essere invece un motivo d’offesa. di Antonio Marulo
Ne sentiremo delle belle fino al voto amministativo, sempre a colpi di stupidario politico. Giorgia Meloni, probabilmente sotto stress in queste ore, anche per la mossa di Berlusconi pro-Marchini, ne ha dato un ulteriore saggio.