Quando, durante il semestre italiano, il presidente del consiglio Renzi ottenne che la titolare della Farnesina, Mogherini, fosse scelta quale "ministro degli esteri" dell'Ue, presentò la nomina come il segno del cambio di verso da lui impresso nel rapporto con le istituzioni europee. Di fronte alla crisi ucraina, si è ben visto che a contare davvero sono pur sempre i rapporti di forza reali.
L’addio alla Ferrari porta bene: dopo la nomina importante ai vertici della nuova Alitalia salvata dagli emiri, arriva per a Luca Cordero di Montezemolo l’incarico come presidente del Comitato promotore per le Olimpiadi di Roma 2024.
La Treccani definisce Liberaldemocrazìa il “Regime politico basato sulla combinazione del principio liberale dei diritti individuali con il principio democratico della sovranità popolare. Spesso viene usata, come sinonimo, l'espressione 'democrazia liberale'. In entrambi i casi si intende sottolineare che il riconoscimento della sovranità del popolo va di pari passo con l'intangibilità di una serie di libertà individuali (pensiero, religione, stampa, impresa economica)”.
"Sono sicuro che non c'è un solo nostro elettore disposto a riscommettere sull'alleanza con Berlusconi; Silvio è il vecchio, se corre ancora lo fa senza la Lega". (cit. Matteo Salvini, 15 luglio 2012, fonte: repubblica.it)
Tra le poche cose esilaranti della triste domenica televisiva italiana ecco lo "scontro" tra Mario Capanna e Massimo Giletti all'Arena di Rai Uno. "Ha fatto la trasmissione su un presupposto falso, cioè che la Regione Lombardia volesse ridurre il vitalizio e noi egoisti non eravamo d'accordo (lui in verità prende vitalizzi per due legislature al parlamento italiano, uno a quello europeo e una consigliatura in Lombardia ndr) e non avete detto che avevamo proposto un fondo di solidarietà con l'equivalente del vitalizio" - ha strombazzato il noto "rivoluzionario" dei salotti milanesi degli anni settanta.
Era dato come sicuro partente in direzione Pd, assieme agli altri 8 transfughi della morente Scelta Civica. Ma l'ex radicale, ex berlusconiano, ex finiano ed ora ex montiano Benedetto Della Vedova si era sfilato, a sorpresa, proprio all'ultimo, rimanendo all'interno del partito fondato - e disconosciuto - da Mario Monti.