In effetti ha ragione Alessandro Di Battista: un congiuntivo sbagliato diventa notizia nazionale, mentre ciò che è importante realmente viene sistematicamente ignorato dai media. Il concetto è stato espresso nell’ultimo comizietto da arruffapopolo in piazza Monte Citorio, di fronte a qualche decina di incazzati per i presunti danni derivanti dalla direttiva Bolkestein, e poi ribadito in serata nel corso di un’intervista faccia a faccia con Giovanni Floris.
Nell’occasione, Dibba - tra uno slogan e una frase fatta - ha avuto il modo di esplicitare altri innumerevoli temi fondamentali sui quali l’opinione pubblica viene sviata per l’ostinato accanimento giornalistico sulle sgrammaticature. Per esempio, si è risentita la storiella della Banca d’Italia privata, bufala d.o.c., come altre, che fuggono spesso dal sen grillino, in questi travagliati anni.
In tal senso, proprio Di Battista risulta essere uno dei cosiddetti “portavoce” più attivi. Non nuovo a scivoloni madornali, ricordiamo fra le tante la recente gaffe sulla Costituzione e il presunto suffragio universale o la panzana su Ebola e Boko Haram. Una perla dietro l’altra, insomma, la cui somma fa un bel totale, a beneficio di quanti – non pochi - pendono ingnari e inconsapevoli dalle suo labbra.
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