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26/11/24 ore

EDITORIALI E COMMENTI

Europa a passi indietro

La guerra che infuria tra il Mediterraneo e la Mesopotamia con il doppio binario che la connota (la rivolta interna contro il regime di Bashar al Assad e l’attacco contro l’ISIS), e con le composite e confliggenti componenti che si scontrano sul terreno e al livello dei rapporti internazionali; il pesante attacco terroristico del 13 novembre a Parigi; la marea di profughi che giungono in Europa; le incertezze di una stentata ripresa economica… costituiscono una carica esplosiva che sta minando alla base la debole, confusa e sempre periclitante costruzione che va sotto il nome di Unione Europea. di Silvio Pergameno

La Francia e il Front National

Madame Le Pen, a capo dl maggior partito del paese, affida le speranze del “Front” alle presidenziali del 2017 al fatto che la sfida non sarà tra destra e sinistra ma fra mondialisti e patrioti, tra coloro che vogliono dissolvere la Francia, l’identità francese in un indistinto miscuglio e coloro che vogliono preservarla facendo della nazione uno “spazio protettivo”, in parole povere la politica dello struzzo, che al profilarsi di un pericolo nasconde la testa sotto la sabbia. di Silvio Pergameno

Penati e il “sistema Sesto”, errata corrige: perché “il fatto non sussiste”

È da Mani Pulite che in Italia vige in pratica la presunzione di colpevolezza, per cui si sbatte il mostro in prima pagina e si procede al giudizio sommario mediatico-giudiziario che rovina vite private e stronca carriere politiche e non, in attesa che il tempo compassato della “giustizia” si compia, magari – chissà - con una sonante assoluzione. Non si contano, infatti, esempi del genere dai tempi gloriosi del Pool dipietrista ai giorni nostri, cosicché la vicenda di Penati sul sistema tangentizio di “Sesto”, conclusasi col fatto che non sussiste, rappresenta solo l’ennesimo caso di specie che non fa nemmeno più scuola. di Antonio Marulo

Il Time di Angela Merkel

In premessa va detto che sul pianeta Terra c’è penuria come non mai di leadership degne di questo nome. In quest’ottica, il premio Persona dell’Anno, dato da Time ad Angela Merkel, non stupisce più di tanto; anche se il titolo scelto per l’occasione, “cancelliera del mondo libero”, a ben riflettere può suonare di questi tempi come una presa in giro, così come la motivazione – per “aver promosso e mantenuto un'Europa aperta e senza confini di fronte alla crisi economica e a quella dei profughi" – si presta a qualche beffardo sorriso, fra l’ironico e il sarcastico. di Antonio Marulo

L’Europa di fronte all’Isis

La tragica recrudescenza del fenomeno degli attentati più o meno direttamente collegati con lo stato islamico mette in primo piano il problema della risposta da parte del mondo occidentale, la quale appare senza alcun dubbio caratterizzata a prima vista dalla mancanza di un preciso coordinamento tra i paesi colpiti o comunque esposti e resi malsicuri nella loro stessa vita quotidiana. di Silvio Pergameno

Fiat-FCA-Ferrari, a ciascuno il suo bancomat

“La Ferrari è diventata il bancomat della Fiat”, ha affermato l’ex presidente della di Maranello che, nell’intento di cavare qualche sassolino dalle scarpe griffate, si è poi detto “orgoglioso e contento” con una buona dose di ironia e forse qualche maldestra dimenticanza.  di Antonio Marulo