La disciplina sull’utilizzo dei captatori informatici, cosiddetti trojan, credo meriti qualche approfondimento maggiore. Soprattutto alla luce della recente estensione nel loro impiego ben oltre i reati di criminalità organizzata e terrorismo. Delitti, questi ultimi, di rilevante allarme sociale che minano le fondamenta dello stato democratico e si propongono di sottometterlo, di soverchiarlo... di Fabio Viglione
Il linguaggio della verità è il titolo del convegno che si è tenuto sabato 4 maggio, presso la Sala del trono del Castello Pirro del Balzo a Venosa. Il convegno - promosso con l’Unesco, la Regione Basilicata, la Città di Venosa e l’Ordine dei Giornalisti - è stato organizzato dal Club per l’Unesco del Vulture, nell’ambito delle attività per la celebrazione del decennale della propria costituzione ed in occasione della giornata mondiale della libertà di stampa.
75 detenuti della sezione “alta sicurezza” avevano segnalato, con una lettera all’avvocato radicale Vincenzo Di Nanna, le drammatiche condizioni in cui versa il carcere di Castrogno a Teramo: inadeguatezze inquietanti della struttura che rendono particolarmente penosa la detenzione. “Recentemente il Tribunale Civile de L’Aquila ha riconosciuto una violazione della legge nazionale e internazionale, condannando il Ministero della Giustizia a pagare il risarcimento dei danni, oltre alle spese legali”, ha ricordato Di Nanna.
- Carcere di Castrogno: degrado e sovraffollamento. Conferenza stampa dell’on. Pezzopane e dell’avv. Di Nanna (Quaderni Radicali TV)
Tombe profanate, aggressioni a passanti, uccisioni a sangue freddo, linciaggi. L’Europa (soprattutto, ma non solo) sta tornando ad essere un posto inospitale e perfino pericoloso per gli ebrei. Il peggior Paese è la Francia, tanto che perfino il New York Times il 12 aprile scorso ha dedicato un articolo al riemergere di questo fenomeno. Oltralpe l’89% degli studenti ebrei ha dichiarato di aver subìto almeno un atto antisemita; nel 2017 le vittime furono 311, nel 2018 541, passando così da un aumento del 26% al 74%. di Elena Lattes
Una sorta di “populismo giustizialista” si sta affermando in modo sempre più pervasivo. È alimentato forse da un sentimento di paura, di rabbia e di insicurezza che tende a privilegiare reazioni emotive. Certamente di massima semplificazione priva, a tacer d’altro, di uno sguardo d’insieme. L’allarme sociale che scaturisce dalla cronaca di un singolo caso, amplificata e proiettata a dismisura. Facili demagogie si alimentano, spesso favorite da analisi sommarie dei singoli eventi, senza trovare adeguato temperamento emozionale nel ricorso a solidi principi di uno Stato liberale. di Fabio Viglione
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