Informativa

Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie.

24/02/25 ore

DIRITTI E LIBERTA'

Eutanasia legale, la guerra di Piera

“Danno da bere una bibita, e poi uno si addormenta. Si addormenta. E basta”. Questa è il racconto di una guerra, la guerra di Piera, che arrivò a varcar la frontiera in un bel giorno di primavera. “Sono morta il 13 aprile, quando il chirurgo mi ha detto per la prima volta che non c'era nulla da fare” racconta lei, 76 anni, un tumore in fase terminale, il fegato “impazzito” che la farà diventare nera, “color acciaio”, fino a farla morire di dolore. di Florence Ursino

Tymoshenko, Corte Europea: carcere preventivo illegale

La Corte Europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo è intervenuta oggi sull’arresto di Yulia Tymoshenko, ritenendo “illegale ed arbitraria” la decisione delle autorità ucraine di sottoporre l’ex premier al carcere preventivo.

Guantanamo, nel limbo dei 'senza colpa' in sciopero della fame

“Prima viene lo stomaco poi viene la morale”, scriveva Brecht. Ma c'è un momento in cui fame ed etica si incontrano, nutrendosi di rabbia, golose di giustizia. Dodici anni dopo Ground Zero, dodici anni dopo quell'undici settembre che cambiò sorti, confini e schieramenti sulla grande scacchiera della politica mondiale, 166 persone sono ancora detenute senza una formale accusa o alcun processo in vista nella baia di Guantanamo, a Cuba.

Tibet, le fiamme sui corpi contro il "genocidio"

Infiammare sé stessi, accendere il proprio corpo, perché non può esserci una forma di ira volta alla distruzione dell’altro, una protesta che si esprima nell’omicidio di massa o nella violenza da parte di chi professa la filosofia buddhista ed è un monaco tibetano. Eppure il dolore esiste e la rabbia, la privazione, l’appello al rispetto della propria cultura, di un intero popolo, non possono essere taciuti. di Francesca Pisano

El Salvador, Beatriz: tra la vita e la morte per un aborto vietato

Il figlio di 4 mesi e mezzo nella sua pancia nascerà morto. E allo stesso destino sembra essere condannata anche lei, Beatriz, 22 anni, già madre di un bimbo. La giovane donna, cittadina di El Sal­va­dor, soffre di Les (Lupus eritematoso sistemico), grave alterazione del sistema immunitario, e di insufficienza renale: la sua vita è a serio rischio, soprattutto a causa di questa gravidanza che, viste le leggi vigenti nel Paese centro-americano, non può interrompere senza andare incontro ad 8 anni di galera.