Abbas Kiarostami (fra i suoi film più celebri 'Copia conforme', 2010), eclettica figura di uomo di cultura e cineasta affermato, iraniano, mi è stato definito da un amico competente che ha facilità nel sentenziare icasticamente "regista presuntuoso per cinefili masochisti". Capisco quel che intende dire.
Estate.
Una qualsiasi spiaggia francese sul mediterraneo.
Isabelle sta per compiere 17 anni e decide di diventare donna con l'aiuto di un coetaneo di cui però non sembra essere particolarmente coinvolta. Risultato le cose non vanno come lei sognava ma nemmeno producono un trauma indelebile. di Vincenzo Basile
E a festeggiare l’emblematico anniversario, già annunciato l’altr’anno a Goa durante il Festival Internazionale del Cinema Indiano, è stato invitato, in occasione della sua distribuzione, Bombay Talkies: l’opera che riunisce quattro cortometraggi firmati dai suoi maggiori registi. di Vincenzo Basile
Esce nelle sale il 1° maggio "Miele", il film dell'esordio alla regia di Valeria Golino. Tratto da un romanzo di Mauro Covacich, racconta la storia di una donna (Jasmine Trinca) che, dietro compenso, accompagna i malati terminali che glielo chiedono verso la "dolce morte", da cui il suo nome in codice. Dopo "Bella addormentata" di Marco Bellocchio, è il secondo film italiano, in un solo anno, che affronta il tema dell'eutanasia. Segno che anche la cultura, oltre all'opinione pubblica, vuole confrontarsi su problematiche cosiddette "sensibili" come questa. Ne abbiamo parlato con Francesca Marciano, scrittrice e sceneggiatrice (con Valia Santella) di "Miele". di Paolo Izzo
Lo scrittore è un ladro di emozioni. Se lo incontrate per strada, potreste non saperlo. E perciò, confidando nella sua aria quasi indifferente e nella sua capacità di ascolto, finireste per raccontargli la vostra vita e per farlo insinuare nelle vostre sensazioni come un ospite inatteso.
Più indipendente di così, il cinema non potrebbe essere: una camera digitale a mano, un teleobiettivo, due luci e un bassissimo budget. E soltanto undici giorni di riprese romane, tra Garbatella, Balduina e Casilina. Risultato? Un film bello e divertente, dove l'entusiasmo (ma anche alcune difficoltà) di chi ci ha lavorato è tangibile. di Paolo Izzo