Zsigmond Vilmos ha ricevuto ieri il premio speciale alla carriera dalla Angenieux Lens Company, casa fornitrice di ottiche per la TV, il cinema e soprattutto per la NASA, sin dagli anni ‘50, nella Sala Bunuel del Palazzo del Cinema di Cannes. Il direttore delegato del festival, Thierry Fremaux, ha condotto la serata, mentre l'ospite ha salutato i suoi amici tra i quali il regista Jerry Schatzberg, l’attrice e madrina del premio Catherine Deneuve e il direttore della fotografia Pierre William Glenn.
Nel corso degli interventi si è assistito a due proiezioni; una selezione dei lavori di Zsigmond con i più noti registi Hollywoodiani ed europei, la seconda, per un saluto in diretta dagli USA dal suo amico e estimatore Robert De Niro. Vilmos Zsigmond ha voluto ricordare il suo amico, il regista Robert Altman e quello che considera il suo film preferito The deer hunter, di Michael Cimino. In serata, ospiti e stampa accreditata all’Hotel Martinez per il ricevimento in suo onore.
L PALMARES 2014:
Palma d’Oro al miglior film: WINTER SLEEP di Nuri Bilge CEYLAN
Grand Prix Speciale della Giuria: LE MERAVIGLIE di Alice ROHRWACHER
Prix d’interprétation féminine: Julianne MOORE per MAPS TO THE STARS
Prix d’interprétation masculine: Timothy SPALL per MR. TURNER
Prix de la mise en scène: Bennett MILLER per FOXCATCHER
Prix du scénario: Andrey ZVYAGINTSEV e Oleg NEGIN per LEVIATHAN
Premio della giuria: Ex aequo tra Xavier DOLAN per MOMMY e Jean-Luc GODARD per ADIEU AU LANGAGE
Camera d’Or (miglior opera prima di tutte le sezioni): PARTY GIRL di - Marie AMACHOUKELI, Claire BURGER, Samuel THEIS
Palma d’oro al miglior cortometraggio : LEIDI - Simón MESA SOTO
In sala stampa, da dove attraverso uno schermo gigante si assiste in diretta alla consegna dei premi, l’energica contestazione tra mille buuu e fischi al riconoscimento a Bennett MILLER per FOXCATCHER, come l’inammissibile ex aequo sancito della Giuria tra Xavier DOLAN per MOMMY e Jean-Luc GODARD per ADIEU AU LANGAGE.
Delusione, e non solo dei francesi, perl’indifferenza versoDeux jours une nuit: quelli che ha a disposizione Marion Cotillard per evitare il licenziamento per esubero di personale. Deve convincere i suoi colleghi a rinunciare ai loro bonus nel pieno della crisi economica in Belgio.
Il film dei fratelli Dardenne non è solo riuscitissimo racconto morale ma anche una riflessione sull’eterno conflitto tra responsabilita’ personale e valori condivisi, tra collettivo e privato e, pur se fuori moda dato il seppellimento delle ideologie, tra opportunismo e coscienza sociale. Difficile indovinare quanto il film debba alla sceneggiatura e quanto alla regia o all’equilibrata e impeccabile, realistica recitazione, non solo della strepitosa Marion Cotillard, ma un po’ di tutto, l’intero Cast.
L’alchimia è perfetta e, come accade sempre nei casi in cui tale miracolo accade, il risultato è quello che viene chiamato capolavoro. E che a volte è anche il vincitore morale di un festival.
Tra i consegnatari dei premi, annunciati dalla presidentessa della giuria Jane Campion, sfilano Sophia Loren, Quentin Tarantino,Uma Thurman, Daniel Auteuil, Monica Bellucci, Paz Vega.
La Palm Dog é un riconoscimento istituito nel 2001 per premiare il cane più espressivo del festival di Cannes, tra quelli che apppaiono in uno dei film della selezione ufficiale.
Quest’anno la competizione era veramente aspra ma a vincerla sono stati i fratelli Luke et Body, interpreti alternativi del ruolo di Hagen nel film ungherese "White God. Non essendo pero’ disponibili a ritirarlo in quanto nel frattempo appena rimpatriati, è stato lo stesso regista Kornel Mundruczo a ritirare per conto loro il tradizionale Osso Rosso, Bianco e Blu.
Sbaragliando così Roxy, il cane di Jean Luc Godard in "Adieu au langage", Moujik, il bulldog di "Saint Laurent" che si sacrifica come corriere della droga per conto del padrone, ma anche il cane da pastore che in "Maps to the Stars" viene abbattuto per errore da uno dei giovani protagonisti del film di Croneberg.
La Palm Dog fu ideata da un gruppo di eccentrici critici anglosassoni che venivano ogni anno presi spiritosamente in giro dei colleghi francesi a causa della frivolezza che temevano potesse ridimensionare il prestigio del Festival. Ma poi sono stati i primi a prendersi la rivincita quest’anno, sostiene il critico del Guardian, Peter Bradshaw, che è anche uno dei membri della giuria."Quest’anno finalmente nessuno potrà dubitare dell’importanza dei cani a Cannes".
In serata, per la rassegna Cinéma de la Plage la proiezione di Pulp Fiction, nel ventennale della sua uscita. Quentin Tarantino, Uma Thurman e John Travolta hanno divertito il pubblico improvvisando delle gag tipicamente american style.
Il regista ha chiesto ai giovani presenti di alzare le mani se avevano già visto il suo classico; la risposta positiva è stata quasi unanime. Poi ha chiesto di alzare le mani a quelli tra il pubblico che non lo avevano mai visto ed erano una sparuta minoranza. A questi ha fatto un gesto con la mano a indirizzargli la "L" di Looser e così via continuando.
Il peggio però è venuto dopo, quando dopo la proiezione, John Travolta, vinto dalla commozione si è lasciato andare a un pianto nostalgico quanto incontrollato, portato via quasi a spalla dai suoi colleghi-accompagnatori.
Effetto Cannes,
probabilmente!
Vincenzo Basile
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