Dopo il film "E’ stato il figlio" (Premio Osella e Premio Mastroianni), Daniele Ciprì si cimenta in una nuova pellicola, "La Buca", che sta riscuotendo un notevole successo. E’ la storia di Armando (Rocco Papaleo), ex detenuto innocente uscito di prigione dopo 27 anni, e di Oscar (Sergio Castellitto), avvocato fallito e truffaldino che vive di piccoli espedienti. di Giovanna D’Arbitrio
Il film di Pupi Avati "Un Ragazzo d’Oro", inizia con un flashback in bianco e nero in cui un padre incoraggia il figlio a superare un ostacolo, poiché "insieme loro due sono imbattibili": è una scena che riaffiora talvolta nei ricordi di Davide Bias (R. Scamarcio). Purtroppo i tempi cambiano e trasformano le persone: ora Davide non stima più il padre, Achille, anzi lo disprezza per aver tradito il sogno di diventare uno scrittore, diventando uno sceneggiatore di volgari B movies. di Giovanna D’Arbitrio
La qualità di questa edizione è stata considerevole come di consueto. In termini di organizzazione, livello artistico, varietà di segmenti tematici per non dire del tipico calore spagnolo a cui è piacevolmente arduo adeguarsi. di Vincenzo Basile
San Sebastian Film Festival, i riflettori sono puntati sui giovani registi ungheresi di V.B.
Le stelle di Hollywood sono presenti in forze e sfilano fotografatissime sul red carpet spagnolo ma da Abel Ferrara con il suo Pasolini ad Automata, il mediocre sci-fi con Antonio Banderas e da Jessica Chastain a Wilelm Defoe, da Denzel Washington a Viggo Mortensen, fino a John Malkovich col suo triste Casanova Variations, nessuno dei loro film ha, almeno fino a oggi, fatto gridare al Capolavoro. di Vincenzo Basile
Eric Lomax, prigioniero dei giapponesi, nel film di J. Teplitzky "Le due vie del destino", tratto dal romanzo autobiografico che lo stesso Eric scrisse e pubblicò nel 1995, "The Railway Man", compose anche una poesia che ripeteva come una preghiera nei momenti più bui della sua prigionia per lottare contro dolore e disperazione. di Giovanna D’Arbitrio
In dirittura d'arrivo lo Smell Of Us di Larry Clark dà la sveglia a un festival che, a parte Il notevolissimo, già citato, Pigeon, non lascia tracce di rilievo ma scorre tranquillo senza increspature. di Vincenzo Basile