Si è conclusa, sabato 30 settembre, “Mito e Natura”, una mostra che, dapprima a Milano, poi si è arricchita di più opere e di più ampi spazi a Pompei e a Napoli. Il suo sottotitolo, “dalla Grecia a Pompei”, ha chiaramente affermato che alla base della civiltà pompeiana vi è quella magnogreca, come ha già commentato diffusamente Agenzia Radicale. di Adriana Dragoni
Chissà cosa provarono i marines che sbarcarono a Paestum nel settembre 1943 di fronte ai templi eretti dai coloni greci. Pur ignorandone la storia senza dubbio subirono il loro fascino millenario, così come lo subisce oggi qualsiasi altro visitatore. Il sito archeologico dell'antica città di Poseidonia è fra i meglio conservati, anche se va detto che rimane comunque sotto esposto rispetto ad altri, come Pompei o Agrigento, che primeggiano sulla scena mediatica e dal punto di vista della promozione istituzionale dei nostri beni culturali. di Luigi O. Rintallo
Sylvain Bellenger è considerato ancora il “nuovo direttore” del museo napoletano di Capodimonte, sebbene lo sia già da mesi, ormai. Nuovo è stato il metodo con il quale è stata fatta la sua elezione, come quella di altri direttori museali italiani: un concorso internazionale, aperto anche agli stranieri. Bellenger è uno straniero. Francese della Normandia, è un normanno, ovvero uomo del nord (=northman), e, come tale, avrebbe origini danesi. di Adriana Dragoni
Mi capitò, tempo fa, di proporre di avvicinare il nome di Napoli agli affreschi, detti pompeiani o romani, che sono stati scoperti nell'hinterland napoletano e che l'eruzione del Vesuvio del 79 d. C., coprendoli, ci ha conservato. Infatti, ragionavo, all'epoca si dipingevano a Neapolis affreschi dello stesso tipo. Non trovai facili assensi; anzi mi fu detto che queste pitture si devono chiamare romane perché a Roma convenivano gli artisti e da Roma la civiltà artistica si è poi diffusa. di Adriana Dragoni
Clementina Gily, professore di Estetica e di Educazione all’Immagine della Federico II, presentando giorni fa a Napoli, alla Fondazione Pellegrini Pignatelli, il suo libro "La didattica della bellezza", osservava che le tendenze artistiche d’oggi, essendo deboli e tante, disorientano i critici. I quali, aggiungo, non volendo mostrare il loro disorientamento, lo nascondono con un discorso complicato ed ermetico, da cui non si capisca un granché. di Adriana Dragoni
Dopo il successo (e le polemiche) delle precedenti esibizioni in Italia, torna a Roma "Body Worlds", la mostra dedicata alle creazioni del Dr. Gunther Von Hagens, una rassegna di straordinarie preparazioni anatomiche che dal 1995 - anno del suo debutto a Tokio - ad oggi ha attirato ed emozionato oltre 40 milioni di visitatori in tutto il mondo, 500.000 dei quali solo nel nostro paese tra Roma, Napoli, Milano e Bologna. di Gianni Cabotti