Con Berlusconi riscendono in campo gli anti-berlusconiani.“Meno male che Silvio c’è” è il ritornello che sotto sotto viene cantato da qualche giorno da tutti quelli che in modo o nell’altro hanno fatto fortuna contro Berlusconi. Qualche mese fa scrivevamo della crisi dell’indotto provocata dall’uscita di scena del Cavaliere: “…fonte di guadagno inognidove del pianeta, musa ispiratrice per titolisti di giornali, comici e cabarettisti anche d'oltreoceano;...motivo del successo di capipopolo alla Di Pietro o di depositari di giustizia e verità...
I matrimoni gay dividono il Pd. Il fatto non è poi così nuovo. Si conoscono infatti le differenze fra le due anime di un partito, con dna catto-comunista, su temi scabrosi come quello delle unioni civili, di fatto e/o omosessuali che in passato hanno partorito proposte di legge con acronimi bizzarri (Pacs,Dico, Didore…).
Ha detto Beppe Grillo: “L’attuale fregola per modificare la legge elettorale deriva dalla paura di mollare le poltrone, e forse anche il governo. Con il Porcellum, del quale per tutta una legislatura non è fregato nulla a nessuno, il M5S potrebbe ottenere il premio di maggioranza”.
Eppure, in proposito, per anni e fino a solo pochi mesi, il leader del Movimento 5 Stelle non la pensava proprio cosi. Leggere per credere. di Ermes Antonucci
Ha attribuito ai Radicali un “complotto” non vero, accusandoli di aver manipolato le firme raccolte a sostegno della lista per le regionali del 2010. Per questo motivo il pm di Milano, Mauro Clerici, ha richiesto per Roberto Formigoni, presidente della Regione Lombardia imputato per diffamazione a mezzo stampa, una condanna a un anno di reclusione e 500 euro di multa, senza attenuanti generiche.
Si è decisamente riaperto il dibattito sul Porcellum, l'attuale legge elettorale così rinominata dal suo autore Roberto Calderoli: collegi, preferenze, spartizioni, poltronismi, dal Presidente Napolitano a Beppe Grillo ognuno dice la sua su come dovrebbero votare gli italiani alle prossime elezioni.
Il decreto legge contenente la revisione della spesa pubblica, approvato all'unanimità in Consiglio dei Ministri questa notte, mirerà ad ottenere “un risparmio per lo Stato” di 4,5 miliardi nei prossimi sei mesi del 2012, 10,5 miliardi nel 2013 e 11 miliardi nel 2014; il prossimo 31 luglio la Camera inizierà l'esame del provvedimento.
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