Diciamolo, con tutto il materiale che mette a disposizione Beppe Grillo, dalle proposte di governo – quasi sempre in contraddizione – alle sparate provocatorie, un giornale normale potrebbe vivere di rendita.
Prendiamo la campagna anti-movida lanciata da Grillo e concretizzata dal sindaco grillino di Parma Federico Pizzarotti. La quiete pubblica va tutelata, certo, ma l’ordinanza del Comune di Parma che vieta la vendita di alcolici nelle zone “calde” della vita notturna cittadina, dalle 21 alle7, ha per molti il sapore amaro della demagogia e di un’ideologia di fondo illiberale.
La questione è rimbalzata sui canali nazionali dopo la decisione dello staff Casaleggio-Grillo di ospitare sul blog il commento di una web tv milanese dall’incoraggiante titolo “Parma e la movida selvaggia”.
Si legge nell’intervento: “Milano, capitale della 'ndrangheta, dello sballo e del chupito: la movida è diventato un fenomeno delinquenziale”; “e intanto, un’anziana del centro è morta quest’anno, vittima dello stress per movida”; “a Parma, invece il sindaco Pizzarotti ha presentato subito un’ordinanza per vietare dopo le ore 21 la vendita e la somministrazione di alcolici fuori dai locali, come succede in tutte le città del mondo”; “la giunta di Parma ha presentato la proposta per contingentare e stoppare l’apertura di nuove birrerie e locali nel centro storico, fermando in questo modo la devastante legge Bersani, responsabile del fenomeno delinquenziale della movida selvaggia”.
Il placet di Grillo ha generato numerose polemiche. Un’arringa del genere può essere facilmente smontata pezzo per pezzo: l’assurda idea di fondo (“la movida è delinquenziale”), l’argomentazione semplicistica e patetica (l’anziana morta per stress da vita notturna giovanile), la pura demagogia (“il divieto c’è in tutte le città del mondo”, ma di quale mondo parliamo?), l’attacco elettorale completamente campato per aria contro Bersani (la sua riforma del commercio non riguardava birrerie, pub, ristoranti, e inoltre è stata superata dalle leggi regionali che dal 2001 hanno la competenza esclusiva in materia).
Insomma, non è piaciuto, a coloro che ancora credono nella bontà intellettuale dell’ex comico genovese, che Grillo abbia lanciato in prima pagina un intervento definito da molte parti delirante e ridicolo.
Massimiliano Casacci, chitarrista dello storico gruppo rock dei Subsonica, è uno dei delusi, e ha deciso di scrivere una lettera aperta a Grillo, che si conclude in questo modo: “Prima di esprimere le tue opinioni sulla qualità o sulla opportunità di una vita notturna nelle città, forse dovresti interpellare i ragazzi che in quelle città vivono. Ovviamente, capirai come sulla frontiera movida si movida no, il tuo intervento, da queste parti suoni come un pre-stampato, adatto per un proselitismo elettorale, presso le persone sbagliate. E rispetto ai tuoi presupposti, tutto questo appare davvero deludente”.
Grillo, naturalmente, non risponde, il dialogo democratico non fa per lui. Meglio continuare a liberare la fantasia e proseguire per la via del complotto. Magari scrivendo che “Ingroia è stato trasferito in Guatemala” o che “Loris D’Ambrosio è morto di infarto fulminante senza che ne fosse disposta l’autopsia”. Sigh.
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