Lo scontro degli ultimi giorni sulla modifica della legge elettorale ci consegna l’immagine di una classe politica che, a dispetto delle promesse e dei buoni proclami, sembra non cambiare mai. E dall’arroganza con cui i partiti stanno affrontando la questione emerge una delle più becere manifestazioni del sodalizio partitocratico, chiuso in se stesso e disinteressato al futuro del Paese.
Per capire meglio le cosiddette aperture di Pannella non a Grillo, ovviamente, ma al fortissimo scontento e alla vera ribellione contro i partiti che è maturata in amplissimi settori dell’elettorato, occorre ripercorrere un aspetto della storia dei radicali sin dalle loro origini e, anzi, partire dalla preistoria, quando ancora non esisteva il partito radicale e c’era soltanto un gruppo di giovani di belle speranze, di grande disorganizzazione e a tasche vuote, ma con una formazione liberal-gobettiana-pannunziana-ernestorossiana-spinelliana-rosselliana, amendolian …., connotato, tra l’altro, da una caratteristica di cui sto per dire, perché è poi quella che in questa sede ci interessa. di Silvio Pergameno
Dopo aver ascoltato per l’ennesima volta la battuta di Renzi che “non deve portare la giustificazione”, a qualcuno potrebbe anche venire il dubbio che, gratta gratta, il rottamatore abbia esaurito le munizioni a sua disposizione e che si avvii stancamente verso un'onorevole sconfitta alle primarie del centrosinistra.
- Bersani-Renzi-Vendola, il balletto delle alleanze senza contenuti
Sta facendo discutere la proposta di Matteo Renzi di rinunciare a qualsiasi alleanza politica in caso di vittoria alle prossime primarie del centrosinistra. Molti hanno rievocato la cosiddetta “autosufficienza veltroniana”, cioè la volontà espressa dall’allora segretario del Pd Walter Veltroni di correre autonomamente nelle elezioni politiche del 2008, poi in parte smentita dalle alleanze con l’Idv di Di Pietro e i Radicali.
Beppe Grillo ha deciso di fugare ogni dubbio sulle prossime mosse del Movimento 5 Stelle e ha pubblicato sul suo blog il decalogo “Grillo for dummies” (cioè per negati, titolo che riprende il nome di una famosa serie di manuali). Nel post l’ex comico genovese ha delineato il futuro della sua creatura politica, e se qualcuno pensava che si sarebbe finalmente rilevata la volontà di affrontare la grave questione democratica interna, si sbagliava di grosso.
L’apertura di Marco Pannella nei confronti di Beppe Grillo nell’XI Congresso nazionale dei Radicali merita di essere approfondita per evitare a nostro avviso possibili fraintendimenti.
La disponibilità del leader storico dei radicali ad offrire a Grillo “i frutti della nostra esperienza politica consolidata” non può infatti essere considerata come un semplicistico invito a creare un legame politico o, peggio ancora, un tentativo di salire sul carro del vincitore.
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