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25/11/24 ore

EDITORIALI E COMMENTI

Macron … Napoléon

Emmanuel Macron comincia a incontrare le prime difficoltà nel dar vita al percorso presidenziale delineato già lo scorso anno con il lancio del nuovo movimento “En marche”, con il libro Révolution e nel corso della campagna elettorale che lo ha portato a una decisa vittoria nelle presidenziali e nelle legislative della scorsa primavera sull’intero schieramento degli avversari, il retrivo Front National di Marine Le Pen, i socialisti, i Républicains eredi del partito gollista, la nuova sinistra di Jean Luc Mélenchon, i comunisti già da tempo ridotti a  percentuali modeste di rappresentanza. di Silvio Pergameno

Chi ha sabotato la stato di diritto? Risposta a Galli della Loggia

A leggere l’ultimo editoriale di Ernesto Galli della Loggia sul «Corriere della Sera», viene da chiedersi se l’immagine del suicidio della politica che lo chiude  sia quella più calzante o se, piuttosto, non si debba parlare di un omicidio. Lo stesso evocato nel titolo del libro intervista del direttore di «QR» Giuseppe Rippa (Hanno ammazzato la politica) uscito 25 anni fa. di Luigi O. Rintallo

Stefano Rodotà e il mondo radicale

Agenzia Radicale e Quaderni Radicali vogliono dedicare qualche pagina a Stefano Rodotà non per assolvere a un dovere di cronaca che ovviamente non rientra nei compiti e nei doveri di strumenti militanti come questi nostri, ma perché l’illustre giurista aveva scritto sul “Mondo” e aveva aderito in gioventù al Partito radicale al tempo dei fondatori, uscendone al momento della crisi del 1962, quando i fondatori persero la fiducia nel movimento politico cui avevano dato vita e l’eredità della “sinistra liberale” - fuoriuscita dal Partito liberale nel 1955 e che del nuovo partito era stata il nucleo centrale – fu raccolta dai giovani che con Marco Pannella avevano animato la “sinistra radicale”. di Silvio Pergameno

Per una “rivincita democratica”

“Se […] i cosiddetti “democratici” […] non riaffrontano in chiave critica le loro contraddizioni interne e sciolgono i nodi di quella “questione liberale” […] la crisi difficilmente troverà una soluzione diversa dalla fine di questa democrazia e dalla probabilità di un’involuzione politica di dimensioni spaventose.”; così chiudevo il contributo al numero 109 di Quaderni Radicali intitolato “Un domani al Partito Democratico”. Oggi, a distanza di quasi quattro anni, al di là di qualsiasi accelerazione più o meno improbabile della fine della legislatura, troviamo un quadro politico i cui attori sono tutti profondamente cambiati, compreso, nello specifico, il PD. di Roberto Granese

PD: molta forma, poca sostanza

Quindi in un paese dove la sostanza prevale sovente sulla forma, per il PD si è fatta un’eccezione invertendo l’ordine dei fattori... di Alberto Nigra

PD, un fallimento e la sua storia

“Anziché deprecare il populismo cercando di delegittimare i nostri competitori politici, dovremmo cercare di metterci in sintonia con il popolo”. Lo ha detto recentemente Massimo D’Alema. A fare una attenta esegesi filologica dell’espressione ne verrebbero fuori delle belle. di Angiolo Bandinelli