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24/11/24 ore

EDITORIALI E COMMENTI

Mario Mori, da vent’anni bersaglio

Per il 23 maggio, giorno dell’anniversario della morte di Giovanni Falcone, del quale fu prezioso collaboratore nell’indagine che condusse al maxi processo contro Cosa Nostra, il generale dei CC Mario Mori è stato convocato dalla Procura di Firenze che gli ha inviato un avviso di garanzia con l’accusa di non aver “impedito… gli eventi stragisti [del 1993] di cui aveva avuto anticipazioni”… Mori è appena uscito assolto dalla lunga odissea giudiziaria sulla presunta trattativa Stato-Mafia, dopo aver trascorso gli ultimi ventidue anni nei tribunali per difendersi da accuse per lo più mosse in base a teoremi giudiziari, scaturiti non tanto da fatti concreti quanto da ostilità pregiudiziali… di Luigi O. Rintallo

Sul ‘Campolargo’ un’analisi parziale di Antonio Polito

Nel suo articolo dell’8 aprile sul «Corriere della Sera», Antonio Polito svolge un’analisi sui motivi per cui non si concretizza un’alleanza alternativa al Centrodestra. Il sogno del Campolargo tra Movimento 5 Stelle e PD è andato a infrangersi con la dura realtà delle inchieste giudiziarie di Bari e Torino, che hanno dato modo a Giuseppe Conte di giocare per l’ennesima volta la carta di una esclusiva titolarità anti-corruzione rispetto al PD, allo scopo evidente di rivendicare una preminenza nella guida dell’odierna opposizione… di Luigi O. Rintallo

Oligarchie e corporazioni precludono ogni azione riformatrice

L’appuntamento della Leopolda n. 12, il periodico raduno alla ex stazione fiorentina organizzato da Matteo Renzi, oggi leader di Italia Viva, cade in un momento della politica italiana che – da un lato – pare aver diradato le incertezze sui propositi di alcuni partiti, ma – dall’altro – conferma quanto la mancata soluzione della “questione liberale” in entrambi gli schieramenti in campo, di sinistra e di destra, renda assai problematico immaginare soluzioni o rimedi allo stato di crisi in cui da troppo tempo si trova l’Italia… di Luigi O. Rintallo

Senza se e senza ma: il tormentone dell’ipocrisia

Secondo l’Accademia della Crusca, una delle prime volte in cui comparve fu nel lontano 1907, ma per quasi un secolo vide un uso molto sporadico. Soltanto nel 2003, con la seconda guerra del Golfo infatti, la locuzione “senza se e senza ma” diventò di moda come slogan adoperato dai cosiddetti “pacifisti”. Grazie all’amplificazione mediatica, la sua diffusione fu così capillare che nel 2011 l’enigmista Stefano Bartezzaghi la inserì nel suo “Non se ne può più. Il libro dei tormentoni” (ed. Mondadori)… di Elena Lattes

Vertice Italia-Africa. La proprietà privata dimenticata

Recentemente, si è ricominciato a parlare di continente africano, dopo il summit Italia-Africa, organizzato a Roma. Al vertice, hanno partecipato i leader di vari Stati africani, fra cui anche noti dittatori, che hanno contribuito al declino economico delle loro popolazioni. Mi chiedo pertanto se, un eventuale prossimo summit, non dovrebbe invece avere come protagonisti economisti e imprenditori africani (sperando ovviamente che almeno che vengano consultati), che in questi ultimi anni hanno finanziato think tank e centri di ricerca in Tanzania, Ghana e Uganda per offrire vere proposte per lo sviluppo del continente africano… di Anna Mahjar-Barducci

Ma quale guerra l'Italia starebbe perdendo? Conversazione con Francesco Sisci di Giuseppe Rippa

Può apparire un paradosso ma vi è chi sostiene la tesi che vorrebbe leggere il tentativo della Russia di Putin di  realizzare un rapido e conclusivo assalto a Kiev (che dopo due anni dall’invasione si è trasformato in un pantano per il leader del Cremlino), come una potenziale occasione oggi di un premio a questa inquietante strategia legandolo alle contraddizioni dell’Occidente e dell’Europa per gli aiuti a Kiev… e poi lo scontro tra Hamas e Israele a Gaza dopo il progrom del 7 ottobre, gli attacchi degli Houtis contro il traffico del Mar Rosso… le minacce internazionali del Nord Corea alla Corea del Sud, al Giappone, all’America… la strategia di guerra ibrida messa in piedi da Putin per distrarre il mondo e allargare le zone di caos per uscire dalle secche in cui si trova… la questione italiana in questo quadro…

Di questo complesso scenario Francesco Sisci, sinologo e giornalista, discute con Giuseppe Rippa, nell’audiovideo di Agenzia Radicale che segue.

 

 - Ma quale guerra l'Italia starebbe perdendo? Conversazione con Francesco Sisci di Giuseppe Rippa (Agenzia Radicale Video)