“Intanto comunico che lo sblocco e riattivazione dell'attività renale sembrano avviate a realizzarsi, con i 400 cc circa di diuresi che ho prodotto in queste ore”. Sono le 4 del mattino del 20 dicembre e Marco Pannella, da 10 giorni in sciopero totale della fame e della sete contro la drammatica situazione carceraria italiana, con un comunicato ci tiene a far sapere che, probabilmente, non dovrà subire un intervento di dialisi.
La diretta su RadioCarcere, poi un mancamento nella clinica dove è ricoverato e una lunga notte per convincersi che, forse, non è ancora il momento di morire. Così Marco Pannella, da 9 giorni ormai in sciopero totale della fame e della sete contro l'illegale e inumana condizione in cui versano le carceri italiane, ha accettato di sottoporsi ad una terapia endovenosa.
- Nella stanza di Marco Pannella di Francesco Merlo (da repubblica.it)
- Il dramma di Pannella è nella sordità di un sistema politico ormai inerte di Stefano Folli (da ilsole24ore.com)
Marco Pannella è al 7° giorno di sciopero totale di fame e sete. "L'obiettivo è sempre quello: ottenere che lo Stato italiano interrompa la flagranza tecnicamente criminale in termini di diritto internazionale e della 'ex' Costituzione italiana. Mentre continuano ad arrivare conferme dalla giurisdizione europea, abbiamo fornito lo strumento perchè questo possa accadere formalmente in dieci giorni. Come episodio enorme, storico, dopo 30 anni di tradimento ed illegalità".
Marco Pannella, giunto al sesto giorno di digiuno totale per cibi solidi e liquidi (durata raggiunta soltanto in un’occasione, peraltro culminata con un danno renale acuto da necrosi tubulare), è stato sottoposto stamattina a nuovi accertamenti.
“Sto mangiando qualche caramella per poter parlare, ma non ho bevuto nulla”. Insiste, il cocciuto radicale, nel voler proseguire il suo sciopero totale della fame e della sete, giunto oramai all'ottavo giorno. “Dobbiamo difendere tutti coloro che sono in carcere da Cesare, dallo Stato – ha dichiarato Marco Pannella in collegamento con Radio Radicale dopo aver deciso di lasciare la clinica romana in cui era ricoverato nonostante il parere contrario dei medici – L'amnistia non c'è stata, non c'è stata...Ora quindi dai, dai, dai, dobbiamo intervenire”.
L’onorevole Marco Pannella, viste le sue condizioni, è stato ricoverato questa mattina su tassativa indicazione dei medici curanti in ambiente ospedaliero per essere sottoposto ad un costante controllo clinico, laboratoristico e strumentale.
“Stante l’attuale situazione antidemocratica e criminale italiana proporrò una presa di coscienza e proporrò anche probabilmente la non presentazione di liste Radicali alle prossime elezioni di stampo comunista, fascista e nazista e di democrazia reale”. Così il leader Radicale Marco Pannella nel suo intervento nell’ambito della “conversazione settimanale” a Radio Radicale domenica 9 dicembre.
"Non vorrei che in questi giorni passi totalmente inosservata, come fatto compiuto ed indiscutibile, la decisione del Governo che dissequestra gli impianti inquinanti dell’Ilva, sequestrati da un gip per fermare il disastro in corso". Lo ha affermato Marco Pannella ai microfoni di Radio Radicale, commentando la decisione del Presidente della Repubblica di firmare il decreto cosiddetto "Salva Ilva".
La risoluzione radicale per il diritto di voto dei detenuti è stata calendarizzata e sarà discussa martedì 11 dicembre nelle commissioni giustizia e affari costituzionali in riunione congiunta. Un successo della lotta nonviolenta che ha convinto la deputata radicale Rita Bernardini, promotrice e prima firmataria del documento, a sospendere lo sciopero della fame che portava avanti da ormai 41 giorni insieme alla segretaria del Detenuto Ignoto Irene Testa e al segretario di Radicali Lucani Maurizio Bolognetti, con il sostegno di altri militanti e dirigenti radicali.
"Le primarie si sono concluse come previsto, forse era un po' 'meno previsto' il 60% di Bersani, ma in ogni caso da quel dato ne esce la sua capacità di tenere la macchina del Pd. È chiaro che anche Bersani non potrà non considerare quel 40% di Renzi, che ha tenuto bene, e mi pare che in effetti dalle sue parole questo venga fuori".
Arretratezza italiana in tema di diritti civili e proposte per superarla. In proposito l’Associazione Luca Coscioni, in collaborazione con il Dipartimento di Comunicazione e Ricerca Sociale dell’Università di Roma "La Sapienza", ha promosso una riflessione e un confronto venerdì 30 novembre e sabato 1 dicembre.
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