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26/12/24 ore

Pannella accetta la flebo, ma non vuole bere



 La diretta su RadioCarcere, poi un mancamento nella clinica dove è ricoverato e una lunga notte per convincersi che, forse, non è ancora il momento di morire. Così Marco Pannella, da 9 giorni ormai in sciopero totale della fame e della sete contro l'illegale e inumana condizione in cui versano le carceri italiane, ha accettato di sottoporsi ad una terapia endovenosa.

 

Una flebo di acqua e zucchero “per vedere se riusciamo a salvare la baracca – spiega in un videomessaggio pubblicato questa mattina su Youtube il fantasma di quell'omone con più di 50 anni di lotta politica sulle spalle – per giungere all'interruzione della criminalità fragrante, nazista, folle dello Stato italiano, per andare oltre, verso il diritto, la legge e magari le beatitudini”.

 

“Il problema è semplice – aveva dichiarato Pannella ieri sera ai microfoni di Radio Radicale – ho detto, ho giurato che se uno di quelli che ho evocato, un Vasco Rossi, avesse ritenuto di poter annunciare 'mi candido per la battaglia per l'amnistia, la giustizia', se ci fossero state da parte di personalità assuzioni di immediate disponibilità a candidature, avrei bevuto. Questa cosa formale non c'è stata”.

 

Perciò il leader radicale non ha bevuto ma, per scongiurare una totale compromissione della funzione renale, ha deciso di 'arrendersi' alla reidratazione per via endovenosa: una terapia dall'esito “non scontato”, come spiega il dottor Claudio Santini: “Si tratta di vedere se attraverso l'idratazione riprende la diuresi”, interrottasi per un'intera notte.

 

Nessuna certezza, quindi, per quel corpo rattrappito, curvo, provato dalla forza devastante di questa, forse ultima, nonviolenta battaglia condotta in nome di una Giustizia che, nel regno della democrazia, dovrebbe essere naturalmente sovrana.

 

Sono le 6 del mattino nella clinica Nostra Signora della Mercede e Marco Pannella sa che, nonostante le infusioni endovenose, “l'esito non sarebbe positivamente garantito”: è dunque alla “grande, immensa rete” che un ostinato 82enne in fin di vita si rivolge; a questa “è affidata la possibilità di svegliare inurbanamente, diversamente, potenti e credenti, per pronunciare la loro decisione di pollice verso nei miei confronti. E' un problema di minuti. Buongiorno a tutti”. (F.U.)

 

- Nella stanza di Marco Pannella di Francesco Merlo (da repubblica.it)

- Il dramma di Pannella è nella sordità di un sistema politico ormai inerte di Stefano Folli (da ilsole24ore.com)


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