“In Italia migliaia di malati, nonostante la legge lo consenta - ha dichiarato la Bernardini - non riescono ad avere accesso alla cannabis terapeutica. Sono malati di Sla, tumore e Aids, e sono incredibili gli ostacoli frapposti a questo tipo di terapia farmacologica”.
La deputata Radicale, da mesi e pubblicamente, conduce un'azione di disobbedienza civile coltivando alcune piantine di marijuana sul proprio terrazzo, le stesse che, tra centinaia di presenti e davanti alle forze dell'ordine, ha donato per uso terapeutico ad alcuni malati di Sla in sedia a rotelle presenti al sit in davanti a Montecitorio.
In un primo momento nessuno è intervenuto, suscitando lo stupore generale. La stessa deputata ha domandato “Il fatto è un reato, perché la polizia non interviene come fa tutti i giorni andando ad arrestare ragazzi, magari dopo mesi di appostamenti, spendendo i soldi dello Stato?”. Ma dopo poco alcuni agenti in borghese sono intervenuti sequestrando la marijuana ed ha proceduto all'identificazione della deputata e dei malati che hanno ricevuto le piantine di cannabis.
Una mozione 'super-partes', firmata da parlamentari di tutti gli schieramenti, 'tranne Idv e Lega', è stata depositata circa un mese fa da Rita Bernardini per chiedere, come spiega lei stessa nel corso del sit in davanti a Montecitorio, l'accesso in tutta Italia per i malati ai farmaci a base di cannabis.
"E' anticostituzionale che ai pazienti colpiti da sclerosi multipla siano negati i principi terapeutici della cannabis", ha affermato ad all'Adnkronos Salute Cristian Barbato, vice presidente della Ccsvi sclerosi multipla, uno dei tre malati, insieme a Andrea Trisciuoglio dell'Associazione Luca Coscioni e Lucia Spiri, a cui è stata donata simbolicamente una piantina di marijuana da Rita Bernardini durante la manifestazione di questa mattina.
"E' ormai conclamato - ha sottolineato Barbato, a cui nel 2006 gli è stata diagnosticata la sclerosi multipla - che i pazienti colpiti da sclerosi possono trarre molti vantaggi dalle terapie farmacologiche a base di cannabis. Parliamo di un bacino di circa 63 mila persone costrette sulla sedia a rotelle dalla malattia. Alcuni in molti casi violano la legge auto coltivando le piantine".
"I farmaci a base del principio della marijuana, il tetraidrocannabinolo (Thc), possono - ha avvertito Barbato - sopperire ai danni del sistema linfatico e nervoso. E sono di grande aiuto. Ma su questa pianta sono state fatte lotte per negare l'evidente azione terapeutica. Ci sono neurologi che hanno video che dimostrano gli effetti posiviti sui pazienti, i loro miglioramenti dopo la cura a base di farmaci con il principio attivo".(fonte radicali.it)
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