Pannella aveva preannunciato che “di fronte alla realtà antidemocratica illegittima, violenta e tecnicamente criminale, così come la Giurisdizione europea da decenni lo indica, come il Regime italiano abbia oramai impedito lo svolgersi di elezioni legittime e la presentazione legittima delle forze che in una democrazia hanno il dovere e l’obbligo di concorrere a formare le decisioni del popolo sovrano”.
“A questo punto dobbiamo prendere atto che c’è questo divieto effettivo di presentarsi quali forze politiche democratiche, non di Regime antidemocratico e partitocratico presente da ormai oltre mezzo secolo in Italia, e proporrò quindi le forme alternative di lotta con le quali potremo tentare quantomeno di rendere consapevole il popolo italiano ridotto – come durante i regimi nazisti, fascisti, comunisti – a popoli di brava gente, di bravi sudditi nella impossibilità di conoscere per deliberare”.
“… Ho l’onere di proporre le forme di lotta e resistenza per la difesa del diritto, della Legge, dei Diritti Umani, della Costituzione italiana, che vedono i massimi responsabili dello Stato con responsabilità che hanno come solo precedente quello degli infami regimi comunisti, nazisti e fascisti dello scorso secolo.
Cercheremo quindi di compiere di nuovo il miracolo che compirono dalle carceri o dall’esilio coloro che riuscirono a proporre all’Europa intera, al mondo contemporaneo, l’alternativa civile, politica e morale alla presente, troppo presto purtroppo di nuovo umiliato e infamato dal Regime detto tuttora Repubblica italiana …”.
Dossier 2013: libere elezioni? Elezioni antidemocratiche! »
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APPENDICE
Questo è l'appello del 1976 a sostegno di Marco Pannella firmato da Nenni a Sartre, da Bobbio a Terracini, da Levi Montalcini a Moravia.
Solo grazie a questo appello i Radicali entrarono in Parlamento.
(LA REPUBBLICA, 29 aprile 1976)
29 aprile 1976 - Marco Pannella è al 15º giorno di digiuno, dalle ore 20 di domenica 25 aprile ha smesso anche di bere acqua. La diffusione, attraverso una inserzione a pagamento su “La Repubblica”, dell’appello di numerose personalità della politica, della scienza e del giornalismo, da Nenni a Sartre, da Bobbio a Terracini, da Levi Montalcini a Moravia, con cui si sostengono le “giuste e legittime richieste” che hanno determinato il digiuno e lo sciopero della sete di Marco Pannella. “Fondamento di ogni democrazia politica è il libero concorso di tutte le forze politiche alla formazione della volontà popolare.
L’accesso ai mezzi di comunicazione di massa è essenziale perché questa libertà di partecipazione alla lotta politica non sia soltanto formale e negata nei fatti, e perché sia assicurato il diritto di tutti i cittadini a conoscere per deliberare.” E’ assurdo - affermano i firmatari dell’appello - che un cittadino debba rischiare la propria esistenza per assicurare diritti che la Corte Costituzionale ha affermato da oltre due anni con una sua sentenza.
Testo dell’appello
“Indipendentemente dalle posizioni e dai programmi del Partito Radicale, che si possono condividere o non condividere, rifiutare ed anche osteggiare, i motivi che hanno determinato Marco Pannella a minacciare prima, e a intraprendere ora un nuovo digiuno, questa volta totale, non possono non essere condivisi.
Le sue richieste sono giuste e legittime, nella loro immediatezza oltre che nel loro contenuto.
Fondamento di ogni democrazia politica è il libero concorso di tutte le forze politiche alla formazione della volontà popolare.
L’accesso ai mezzi di comunicazione di massa è essenziale perché questa libertà di partecipazione alla lotta politica non sia soltanto formale e negata nei fatti, e perché sia assicurato il diritto di tutti i cittadini a conoscere per deliberare.
E’ assurdo e scandaloso che una persona debba, per assicurare diritti fondamentali ed elementari, affrontare una prova così grave, come rischiare la propria esistenza; da oltre due anni la Corte Costituzionale con una sua sentenza ha imposto al Parlamento di porre termine ad una grave situazione di illegalità nell’utilizzazione del monopolio televisivo. Il fatto stesso che la Commissione di vigilanza stia provvedendo in questi giorni a regolamentare il diritto di acceso alle forze non rappresentate in Parlamento, è la dimostrazione che Pannella si batte non per diritti particolari, ma per diritti di tutti che sono stati ignorati e violati.
Rivolgiamo perciò un appello ai Presidenti della Camera e del Senato, ai segretari dei partiti politici rappresentati in Parlamento, perché queste richieste siano accolte, i principi stabiliti dalla Corte Costituzionale finalmente rispettati ed attuati ed evitato un sacrificio che ricadrebbe come una vergogna sulla classe politica e sull’intero paese”.
La lista dei 176 firmatari:
Pietro Nenni, Elena Corce, Arrigo Benedetti, Guido Calogero, Aldo Visalberghi, Loris Fortuna, Tullio Pericoli, A. Galante Garrone, Ingazio Silone, Giuliano Amato, Giuseppe Caputo, Vera Bertinetti, Giulia Borgese, Cesare Medail, Viviana Dominici, Alfonso Madeo, Valentino Bucchi, Umberto Eco, Gustavo Comba, Francesco Alberoni, Giorgio Galli, Stefano Rodotà, Anna Proclemer, Franco Ferrarotti, Piero Dorazio, Fernanda Pivano, Silvano Bussotti, Massimo Caprara, Gianfranco Baruchello, Toti Scialoja, Jean Paul Sartre, Mario Schifano, Carlo Ripa di Meana, Umberto Mastroianni, Giorgio Albertazzi, Tinto Brass, Ruggero Orlando, Ada Rossi, Luigi Malerba, Salvatore Frasca, Giuseppe Montalenti, Artemio Strazzi, Salvatore Samperi, Beniamino Segre, Gino Bertoldi, Guido Turchi, Rita Levi Montalcini, Bruno Giuranna, Massimo Pradella, Amedeo Baldovino, Franco Fortini, Renzo Zaffanella, Falco Accame, Camilla Cederna, Carlo M. Badini, Giancarlo Lehner, Carlo Cassola, Benedetto Ghiglia, Federico Mancini, Simone de Beauvoir, Antonio Landolfi, Tristano Codignola, Norberto Bobbio, Pierluigi Urbini, Delphine Seyrig, Nino Pasti, Franco Castiglione, Franca Rame, Alberto Dall’Ora, Alberto Bevilacqua, Bernardo Bertolucci, Mario Barone, Gaetano Dragotto, Giorgio Fiocco, Franco Marrone, Marco Ramat, Carmelo Samonà, Ghigo de Chiara, Giuseppe di Gennaro, Germana Carnacina, Adele Cambria, Altiero Spinelli, Enzo Brunari, Piero Piccioni, Aldo Turchiero, U. A. Valli Occitani, Andrea Valcarenghi, Enzo Siciliano, Daniele Del Giudice, Alberto Moravia, Armanda Guiducci, Adriano Buzzati-Traverso, Walter Binni, Alisio Rendi, Nino Antonellini, Mario Artali, Diego Carpitella, Bruno de Finetti, Ottorino Gallo, Walter Pedullà, Carla Ravajoli, Severino Gazzelloni, Dino Asciolla, Maria L. Astaldi, Giuseppe Sebia, Sergio Lauricella, Boris Porena, Francesco Rosi, Ugo Pirro, Francesco De Finis, Piero Turcato, Ps Popular España, Maurizio Costanzo, Laura Betti, Roberto Guiducci, Franco Roccella, Gino Giugni, Ennio Melchiorre, Michele Coiro, Umberto Terracini, Luigi de Marchi, Elena G. Belotti, Mario Puccini, Luigi Saraceni, Franco Misiani, Bruno Zevi, Adalberto M. Merli, Elena Doni, Franco Nanni, Federico Caffè, Merio Ceroli, Arnaldo Apostoli, Sante Monachesi, Gavino Musio, Franco Enriquez, Valeria Moriconi, Alberto Castiglioni, Lucio Manisco, Ennio Ciscati, Tullio Grimaldi, Massimo Fini, Paola Fallaci, Pietro Argento, Stefano Malatesta, Quinzio Petrocchi, Luciana Zanotta, Andrea Pizzi, Mirella Delfini, Renato D’Agostini, Dario Fo, Ugo Ugolini, Stefano Lepri, Giorgio Dell’Arti, Lamberto Sechi, Natalia Aspesi, Chiara Beria, Brunella Gasperini, Ennio Chieruzzi, Gianni Farneti, Angelo Maria Ripellino, Fabrizio Coisson, Sandro Acciari, Roberto Perini, Giulio C. Italiani, Stefano Petrovic, Antonella Fantò, Lelio Luttazzi, Luigi Ferraioli, Gabriele Cerminara, Goffredo Parise, Marisa Bergamini, Anna Jannace, Lamberto Trezzini, Raffaele Gambari, Sergio Angeletti, Vito Sansone.
Marco Pannella e il Partito Radicale stanno lottando per difendere con il diritto alla propria esistenza, la politica dei diritti civili, il rispetto e la reintegrazione della legalità calpestata a tutti i livelli dal regime, la prospettiva di un’alternativa ai governi e ai partiti dei “fondi neri”, delle “Antilope Cobbler”, delle “bustarelle” e delle “clientele”.
Il comportamento censorio di alcuni organi di stampa, in particolare del “Messaggero” ci obbliga a pubblicare a pagamento il testo di questo appello su la Repubblica.
Per sostenere queste lotte non violente abbiamo bisogno del vostro aiuto, anche finanziario.
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