«Abbiamo assistito ad un vociare disordinato con punte di volgarità insopportabili. Forse è il contrappasso sguaiato a 20 anni di silenzio totale sui diritti civili, meritorie eccezioni a parte e quasi tutte legate alla famiglia radicale». Emma Bonino era lontana dall’Italia quando il Senato ha approvato, tra canguri mancati e scambi di insulti, la legge sulle unioni civili. Ma non è solo per lo spettacolo che si è evitata che non nasconde un certo fastidio. di Cesare Zapperi (Corriere.it)
Partendo dal libro “Alle frontiere della libertà” (Rubettino editore), l’autore Giuseppe Rippa (con Luigi Oreste Rintallo), sollecitato da Gianni Colacione, direttore di Liberi Tv e dallo scrittore Paolo Izzo, affronta in una conversazione i temi dell’attualità politica di questi giorni, riletti proprio nel metodo di analisi che il libro-intervista descrive.
- Liberi Tv, conversazione con Giuseppe Rippa (da liberi.tv)
Con gli attacchi terroristici di Parigi e tutto ciò che ne sta derivando, riemergono nel dibattito politico e non antiche questioni relative alla guerra e alla violenza come mezzo di risoluzione dei conflitti, talvolta facendo confusione fra i concetti di pacifismo e nonviolenza, che in realtà hanno poco o nulla in comune contrapponendosi. Riteniamo per questo utile riproporre un contributo del direttore Giuseppe Rippa, apparso in apertura del numero 104 di Quaderni Radicali - dicembre 2009.
Emma Bonino, quando ha conosciuto Aung San Suu Kyi?
“È stato nel corso dell’estate 1996 quando, in qualità di Commissario europeo per gli aiuti umanitari ero andata in Birmania, allora devastata da una epidemia di Aids Lei era agli arresti domiciliari. Ma ebbe il permesso di raggiungerci a un rinfresco all’ambasciata francese. Passai l’intero giorno seguente con lei nella sua villa in riva al lago”. Intervista di Paolo Salom (Corriere della Sera, 9 novembre 2015)
Il testo che segue - pubblicato nel numero 103 di Quaderni Radicali Speciale luglio 2009 - sfoglia l’esistenza artistica di Pasolini, dalla sua passione per l’arte (alimentata dall’incontro con il Maestro Roberto Longhi), all’amore per l’immagine in movimento sfociato nel cinema, speranza ultima di catturare il Vero laddove le parole non arrivano. Verrà approfondita la poco conosciuta passione di Pasolini per la storia dell’arte, pretesto e continua fonte di spunti e citazioni nella sua carriera di cineasta. di Anna Concetta Consarino
Pier Paolo Pasolini pochi giorni prima di essere assassinato (il 2 novembre 1975), scrisse un intervento per il Congresso del Partito Radicale del 1975. In occasione del quarantennale della morte, riproponiamo il testo (noto anche come discorso sull'alterità radicale) che fu letto, davanti ad una platea sconvolta e muta, due giorni dopo il brutale delitto.