Un addio. Un festoso, buffo, tenero, sofisticato addio. Questo regala 'A Glimpse Inside the Mind of Charles Swan III', l'occhiata curiosa e compassionevole nella regia dell'ultimo film di Roman Coppola, presentato in concorso al Festival del Film di Roma.
Charles (un perfettamente decadente Charlie Sheen) è un creativo di successo, egocentrico e infantile abitante di una stralunata Los Angeles, dove vive circondato da amici improbabili e da una bionda fidanzata che improvvisamente lo lascia. Inebetito dall'incomprensibile rottura, il protagonista della pellicola proietta sulla sua vita fantasie salvifiche e catartiche in un crescendo di tenero struggimento e ironica depressione.
Realtà e immaginazione si susseguono senza continuità in questo gioco filmico messo in scena da Coppola Junior che si avvale di regole e schemi del miglior cinema indipendente americano e di quello classico 'felliniano' stravolte e rilette all'abbagliante luce di un ossessiva, irriverente (e un po' ingombrante) prospettiva maschile sull'abbandono.
Si sorride tanto e ci si annoia un po' nei 95 deliranti minuti della circense e musicale parata offerta dal figlio d'arte hollywoodiano in una elegante e curatissima cornice estetica e sulle note di una eccezionale colonna sonora . Il tutto dà però l'impressione di essere un po' come appare: divertente, intuitivo e originale ma anche futile e capriccioso esercizio di stile all'ombra del secolare fruscio dell'albero paterno.
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