Di fronte a un dramma umano, ci sono due frasi fatte che quasi tutti hanno pronunciato almeno una volta nella vita. "Potrebbe capitare a chiunque" e "C'è chi sta peggio di me". Nella prima fa capolino un fatalismo sbrigativo e indifferente, mentre la seconda è un'amara consolazione ai nostri guai quotidiani, ma anche il sintomo di un pietismo inconcludente. Se poi vuoi fare un film su quel dramma, il rischio di cadere in entrambi i cliché è sempre dietro l'angolo. di Paolo Izzo
Mentre in Italia il cinema s'interroga sempre sulla continua mancanza di budget nel resto del mondo non mancano casi di chi il budget non c'e l'ha ma riesce a fare del buon cinema come Edward Burns. Questi dopo avere recitato in film importanti come Salvate il Soldato Ryan e Confidence, ha intrapreso la carriera da regista all'interno del cinema indipendente sfruttando a pieno le potenzialità del nuovo mercato lanciato dal digitale.
“Ha la funzione di agire da catalizzatore dell'amore, della paura e della venerazione” scriveva Emmanuel Goldstein, nel '1984' orwelliano, a proposito del Big Brother. Ed è dunque a lui, al Grande Fratello che, nel 'Reality' di Garrone, si rivolge Luciano, pescivendolo e truffaldino napoletano, bramoso di attrarre su di sé l'occhio magnetico della celebrità.
L'Italia ha il suo candidato ufficiale per gli Oscar 2013: 'Cesare deve morire'. La Commissione di selezione istituita dall'Anica e composta da Angelo Barbagallo, Nicola Borrelli Francesco Bruni, Martha Capello, Lionello Cerri, Valerio De Paolis, Piera Detassis, Fulvio Lucisano e Paolo Mereghetti, ha infatti deciso che sarà la pellicola dei fratelli Taviani, già Orso d'oro a Berlino, a rappresentare la cinematografia italiana a Hollywood.
Recentemente come mostrato dagli ultimi dati pubblicati dall'Anica si è acuito il problema del rinnovamento tecnologico dei nostri cinema. Con l'avvicinarsi dello switch-off della pellicola previsto per il 2014 infatti molte sale cinematografiche italiane dovranno essere riconvertite per il digitale.
Se il suo intento era baciare delicatamente le pallide labbra di molte menti sopite, beh, forse Marco Bellocchio non è il principe giusto. Se, sprofondata nel suo letto, l'Italia si aspettava l'ennesimo film scandalo di un regista giustiziere per rompere l'incantesimo, beh, probabilmente dovrebbe sistemarsi meglio i cuscini e prepararsi al grande sonno.