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25/02/25 ore

DIRITTI E LIBERTA'

Sakineh libera: l'amnistia la salva dalla lapidazione

‘E stata scarcerata per la sua buona condotta e perché la nostra religione ha misericordia nei confronti delle donne”. La lei in questione è la tristemente famosa Sakineh Mohammadi-Ashtiani, condannata nel 2006 alla lapidazione per adulterio, sotto il governo del presidente iraniano Mahmud Ahmadinejad.

Pena di morte, Usa: sedia elettrica e fucilazione contro il boicottaggio dei farmaci

“Sforzi erculei da parte del Dipartimento penitenziario di procurarsi i farmaci non sono andati in porto”, scrive il ministero della Giustizia statale alla Criminal Court of Appeals dell'Oklahoma: qui, nello Stato a stelle e strisce, due condanne a morte sono state perciò rinviante al prossimo mese perchè sono terminate le scorte delle sostanze letali da iniettare nelle vene dei condannati.

Carceri, all'estero non si fidano di noi

I detenuti nelle carceri italiane rischiano ogni giorno di subire “trattamenti inumani e degradanti”. Per questo motivo la Westminster Magistrates' Court of London ha deciso di non far scontare una pena detentiva in Italia a Domenico Randacore, accusato di mafia e arrestato lo scorso agosto a Londra dopo 19 anni di latitanza: la Corte inglese ha infatti ritenuto che non sia possibile estradare persone verso paesi che violano l’articolo 3 della Convenzione europea sui diritti umani.

Eutanasia, Napolitano: "Il Parlamento non eluda il problema"

“Ritengo che il Parlamento non dovrebbe ignorare il problema delle scelte di fine vita ed eludere un sereno e approfondito confronto di idee su questa materia”: è quanto scritto dal Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, al Consigliere generale dell’Associazione Luca Coscioni, Carlo Troito.

Una scuola attiva unico antidoto alla xenofobia e al razzismo

Tempo fa un editoriale di Giovanni Sartori sul Corriere della Sera aveva avuto il merito di riaccendere il dibattito sul tema del ius soli e dell’integrazione. Nonostante varie prese di posizione discutibili del politologo fiorentino, è però condivisibile che “integrare” non è “assimilare”. L’integrazione, infatti, che non è assimilazione come molti confondono, è l’omogeneizzazione delle popolazioni nella diversità della religione e della cultura d’origine, che normalmente potrebbe portare allo scontro se non venisse creato un sentimento di appartenenza comune che trascenda le differenze. di Anna Mahjar-Barducci