Dopo Calabria e Sicilia la Carovana per la Giustizia del Partito Radicale giunge in Sardegna per restarci fino al 3 settembre. Durante i sette giorni gli esponenti radicali faranno visita ai dieci gli istituti di pena sardi, all’interno dei quali raccoglieranno le firme alla proposta di legge di iniziativa popolare per la separazione delle carriere dei magistrati, promossa dall’Unione delle Camere Penali Italiane che, con l’aiuto dei radicali, ha già raccolto oltre 62000 sottoscrizioni. Inoltre sono previsti eventi pubblici organizzati con i penalisti locali.
I radicali e le carceri, un classico della politica italiana di ferragosto, che i telegiornali hanno sempre messo in evidenza, ma solo perché a corto di notizie mentre il paese intero è in vacanza. Quest'anno però si rischia la "censura", sulla falsa riga di quanto è accaduto nei giorni della Caravona per la Giustizia.
La nave è salpata dal porto di Napoli direzione Palermo dove i carovanieri del Partito Radicale proseguiranno l'iniziativa organizzata insieme all'Unione delle Camere Penali Italiane. Tra gli obiettivi della Carovana oltre alla raccolta firme per la separazione delle carriere tra pm e giudici e le iscrizioni al partito di Marco Pannella, c'è anche quello dell'approvazione dei decreti delegati della riforma dell’Ordinamento Penitenziario.
Una nuova iniziativa del Partito Radicale in compartecipazione con l'Unione Camere Penali Italiane.
Il Partito Radicale ha inviato una lettera aperta al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella "in quanto massimo magistrato dello Stato italiano". La missiva, a firma di Maurizio Turco, rappresentante legale del Partito Radicale e della Lista Pannella, è scritta a partire dalla notizia che dopo quattro anni la Corte Europea dei Diritti dell'Uomo ha deciso di chiedere informazioni alla Repubblica Italiana in merito ad un ricorso presentato da Marco Pannella relativo alla mancanza di informazione nel triennio 2010-2013 con la conseguenza di far sparire dal panorama ufficiale della politica italiana le lotte radicali.
Dall'eutanasia alla cannabis. Ieri Dj Fabo, oggi i semi della pianta miracolosa. Marco Cappato connota sempre più la sua azione disobbediente con un genere peculiare nella storia radicale e si ritaglia con abilità uno spazio personale nel miserabile marasma post-pannelliano.
È “un salto culturale importante” quello presentato da Filomena Gallo, Segretario dell’Associazione Luca Coscioni, in occasione dell’audizione in Senato sul ddl relativo alle DAT – disposizioni anticipate di trattamento.
Quasi un anno fa, a poco più di un mese dalla sua scomparsa, con un numero speciale di Quaderni Radicali dedicato a Marco Pannella, pubblicammo “una raccolta di alcune delle cose che sono passate sulla rivista, fra interventi, interviste, vecchi scritti del leader radicale”. Si scelse come titolo, riprendendo una frase della canzone di Francesco De Gregori dedicata al leader storico dei radicali, “un canestro pieno di parole”. di Antonio Marulo
Questa fine settimana si chiude la mobilitazione nazionale condotta dall’Associazione Luca Coscioni nel corso degli ultimi 15 giorni con 62 eventi su tutto il territorio nazionale. A Milano, Bologna, Firenze e Foggia il momento clou, con la prova generale di Biotestamento, in cui i notai autenticano le disposizioni anticipate di trattamento (DAT) delle persone che ne fanno richiesta.
Dopo 15 mesi di discussione, la Camera ha approvato la legge sul testamento biologico in prima lettura. È una svolta verso il rispetto delle volontà dei pazienti e della dignità della persona. Per impedire che sia vanificato il lavoro fin qui svolto e per chiedere un esame immediato della legge al Senato e scongiurare le manovre di chi vuole ritardare il passaggio della legge sperando nella fine della Legislatura, l’Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica ha convocato due settimane di mobilitazione nazionale.
Marco Pannella nasceva a Teramo il 2 maggio 1930, la sua scomparsa il 19 maggio del 2016 ha lasciato un grande vuoto umano e politico, ma la sua testimonianza di vita e generosità per l’affermazione dei diritti di tutti - soprattutto dei più deboli e indifesi - è un grande patrimonio, nell’indifferenza e nel cinismo che si incontrano sempre più spesso.
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