Oltre undici anni sono passati da quando l’Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica ha iniziato a lottare per garantire ai cittadini il diritto all’autodeterminazione. Ma ciò che il Parlamento continua a trascurare sottraendosi all’urgenza di approvare una legge che regolamenti il fine vita, insieme all’appello dell’Associazione, è anche la richiesta dei medici e della grande maggioranza degli italiani (77%).
Oggetto di un ostruzionismo ingiustificato, la legge è finita in un limbo burocratico interminabile. Di fronte a questa urgenza sociale e per evitare che si affermi la strategia del rinvio continuo, l’Associazione Luca Coscioni organizza sabato 8 aprile una mobilitazione in 18 piazze italiane insieme a medici, infermieri e operatori sanitari per chiedere l’approvazione della legge sulle DAT.
A Milano, Roma, Firenze e Bologna medici e notai saranno a disposizione dei cittadini per informarli e dare loro la possibilità di autenticare gratuitamente le proprie disposizioni anticipate di trattamento.
“Nonostante l’ostruzionismo della politica la nostra battaglia continua”, dichiarano Mina Welby, co-presidente dell’Associazione Luca Coscioni, e Matteo Mainardi, coordinatore della campagna Eutanasia Legale. “Perché al di là delle polemiche e di nozioni faziose che rispondono agli interessi dei partiti, è importante che i cittadini siano informati sui loro diritti e su come tutelarli. È importante che la legge venga approvata affinché le disposizioni anticipate di trattamento, che oggi hanno validità solo in un’aula di tribunale, diventino per legge vincolanti e che in questo modo al paziente sia garantito il rispetto della propria volontà”, spiegano Mina Welby e Matteo Mainardi.
Il sostegno dei medici alla battaglia per la regolamentazione del fine vita si legge nei numeri. È arrivata a 1.000 firme la ‘Carta dei Medici per il Testamento Biologico’promossa da Mario Riccio, anestesista rianimatore (era il medico di Piergiorgio Welby) e membro del consiglio generale dell’Associazione Luca Coscioni, con i colleghi Carlo Alberto Defanti, Michele Galluci, Fabrizio Starace e Alfredo Mazza. A queste 1.000 firme si aggiunge l’adesione di Roberta Chersevani, presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici (FNOMCeO), che si dice “Preoccupata dal disinteresse dei parlamentari”, e che, giudicando il ddl sul testamento biologico in linea con il Codice Deontologico, si augura che il testo venga approvato in questa legislatura: “Il testamento biologico è necessario. È un aiuto per il medico e rende sereno il paziente.”
La Presidente dei medici italiani esprime bene il dramma che i colleghi si trovano ad affrontare nel nostro Paese quando sottolinea la necessità di esenzioni di responsabilità civile o penale per il medico che rispetti la volontà del paziente. Fatto salvo che il ddl sul testamento biologico non prevede alcun appiglio a derive eutanasiche, proprio nella mancanza di tutele si trova la ragione per cui, nonostante il 71% dei medici siano favorevoli alla legalizzazione dell’eutanasia, solo uno su due sarebbe disposto praticarla: la ragione non è dunque di matrice etica, ma va cercata nella lontananza della legge e dello Stato dalle esigenze degli individui.
“Ci auguriamo che i lavori alla Camera procedano senza ulteriori ritardi”, conclude Marco Cappato, tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni. “È chiaro che esiste una maggioranza di parlamentari favorevoli a una buona legge sul testamento biologico: la mobilitazione di sabato serve anche a evitare che gli interessi di partito prevalgano sul bene collettivo”.
(fonte Associazione Luca Coscioni)
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