Dopo quello di tre giustiziati del 21 febbraio, altre due condanne capitali eseguite in Giappone sotto il governo guidato dal nuovo premier conservatore Shinzo Abe.
I detenuti giustiziati per impiccagione sono Katsuji Hamasaki (64 anni) e Yoshihide Miyagi (56 anni), affiliati alla yakuza (la mafia nipponica) e giudicati colpevoli dell'omicidio nel 2005 di due uomini legati a un clan rivale, freddati in un ristorante di Ichihara, nella prefettura di Chiba.
"Si è trattato di crimini estremamente feroci e crudeli, col rischio di coinvolgimento di gente comune", ha commentato in conferenza stampa il ministro della Giustizia, Sadakazu Tanigaki, che ha firmato il decreto d'esecuzione.
"Molte persone in Giappone ritengono sia necessaria - ha aggiunto, in merito alla pena capitale -. Quello che dobbiamo fare è esaminare e decidere se un detenuto debba essere giustiziato, in modo prudente".
Attualmente, ci sono oltre 130 condannati nel braccio della morte in attesa del decreto esecutivo. (fonte Ansa)