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23/12/24 ore

Favia, la "paranoia" di Grillo e Casaleggio


  • Ermes Antonucci

Le traversate a nuoto stile Mao Tse-tung di Beppe Grillo, nel pieno della campagna elettorale in Sicilia, non sembrano allontanare le polemiche interne, incentrate soprattutto sull’assenza di democrazia e trasparenza nel Movimento 5 Stelle. A tornare all’attacco è stato Giovanni Favia, consigliere regionale M5S in Emilia-Romagna e ormai noto capofila, assieme a Valentino Tavolazzi, della corrente dei delusi nel movimento.

 

Al centro dello scontro, questa volta, la preparazione delle liste elettorali in vista delle prossime politiche: “Sembra quasi che parlare delle nazionali sia un tabù – scrive il consigliere sulla sua pagina Facebook –. Siamo in un ritardo pazzesco. Perchè abbiamo sprecato tutto questo tempo? Le comunali di solito iniziamo a prepararle un anno prima, confrontandoci sul metodo ed ascoltando i cittadini ed i risultati non sono mancati. Queste elezioni sono molto più grosse”.

 

Poi, una nuova frecciata a Gianroberto Casaleggio, l’eminenza grigia del Movimento: “Ho ricevuto informazione che lo staff sta preparando i delegati di lista per presentare, collegio per collegio, il Movimento 5 stelle alle elezioni nazionali. Non so se dalla Casaleggio abbiano telefonato a qualcuno in particolare nella nostra regione e non so se questo qualcuno abbia avuto il buon senso di condividere con trasparenza l’informazione, come hanno fatto in Campania. Spero almeno che non abbia fornito i nomi senza dirlo a nessuno. Sarebbe contrario alle prassi ed ai principi del movimento, per una scelta, seppur tecnica, ma che coinvolge tutta la regione”.

 

“Lo staff – prosegue Favia – ha chiesto di avere i due nomi nell’arco di una giornata. Non capisco tutta questa fretta, quando si è dormito per mesi. Le liste dovranno essere pronte per il 7 febbraio. Non si scherza e la sottovalutazione del tema organizzativo abbiamo visto cos’ha portato nel referendum del vday 2. Centinai di migliaia di firme e uno sforzo incredibile dei gruppi territoriali, per buttare tutto nel water, e questa volta non per colpa del parlamento”.

 

La conclusione è indirizzata ancora ai vertici del Movimento: “Questo paese in queste elezioni si gioca tutto e noi dobbiamo fare ogni passo con la massima attenzione e confronto, ma soprattutto con trasparenza e senza canali di comunicazione privilegiati stile partituncolo”.

 

È di ieri invece la notizia per la quale l’ex comico genovese avrebbe registrato un simbolo con le cinque stelle del Movimento e la scritta “Pirati”. La mossa di Grillo sarebbe orientata a scongiurare il rischio che nasca un movimento degli scontenti, con Favia e Tavolazzi in testa, che punti a riformare l’intero M5S a partire dall’utilizzo di strumenti di partecipazione diretta, come il Liquid Feedback dei Pirati tedeschi.

 

Una scelta che non è andata giù a Giovanni Favia, che sempre su Facebook aveva dato del paranoico a Grillo in un post poi misteriosamente cancellato: “La paranoia fa brutti scherzi, avendo visioni di nemici che non esistono. E dando credito alla teoria di un giornalista…Mi spiace per i pirati che si trovano loro malgrado in questa situazione kafkiana”.

 

Per la cronaca, il Partito Pirata, ispiratore del Movimento grillino, starebbe perdendo molti consensi in Germania (passando dal 12 al 5%) e rischierebbe così di non superare la soglia si sbarramento. Oltre ai malumori interni anche questo, forse, rappresenta un allarme per Grillo.


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